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POLVERE Nicola

06 maggio 1833 - 05 marzo 1915 Nominato il 10 ottobre 1892 per la categoria 03 - I deputati dopo tre legislature o sei anni di esercizio provenienza Campania

Commemorazione

 

Atti parlamentari - Commemorazioni
Giuseppe Manfredi, Presidente

Onorevoli colleghi.
[...]
Pianta amaramente in Benevento è la morte del marchese Nicola Polvere, avvenuta il 5 del mese corrente; ch'egli vi era da tutti tenuto in molto pregio ed affetto per le elette qualità della mente e del cuore. era nato in Pago Veiano, provincia beneventana, il 6 maggio 1833; e con la nobiltà e la fortuna aveva ereditato dalla famiglia i sentimenti liberali. Di pari sentimenti ebbe i precettori in Napoli, ove fu mandato nel 1848, e finì gli studî con quelli del diritto. Ritornato al paese nativo vi salì in reputazione per i pubblici uffici; ed eletto sindaco giovanissimo, tenne con generale approvazione, la carica lungamente. Nel Consiglio provinciale di Benevento presto entrato, più non ne uscì; ne fu presidente; ed alla Deputazione più volte appartenne. Al più importante della vita della provincia va legato il suo nome. Anche del corpo elettorale politico godé il maggior favore e la più costante ed inalterata fiducia. Eletto deputato nel 1874, tenne il mandato per diciotto anni in sei legislature continue. Rappresentò il collegio il San Giorgio la Montagna dalla XII alla XIV; e fu tra i rappresentati del collegio unico della provincia di Benevento a scrutinio di lista dalla XV alla XVII. Adempì il dovere con assiduità e coscienza, caro ai colleghi, in grazia sempre degli elettori. Nel 10 ottobre 1892 fu nominato senatore; e, finché poté, intervenne ai nostri lavori. La morte del senatore Polvere è altra perdita di un degno ed onorando collega, che aumenta il lutto del Senato. (Bene).
[...]
D'ANDREA. Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
D'ANDREA. Dopo le nobili parole profferite dal nostro illustre Presidente, rievocanti le virtù civili del compianto collega Nicola Polvere, consenta il Senato di aggiungerne altre poche e disadorne a me che, nato nella stessa provincia di Benevento, l'ebbi compagno prima nel consiglio provinciale, più tardi alla Camera elettiva ed infine qui in Senato.
intelligenza acuta, mente equilibrata, Nicola Polvere non ebbe grandi visioni nella vita pubblica. Gli uffici importanti che egli aveva conseguito, gli valsero principalmente per giovare al suo paese d'origine Pago-Vejano, del quale fu successivamente sindaco ed amministratore diligente. Nel consiglio della provincia, di cui tenne anche la presidenza, portò parimente il contributo della sua mente eletta e del suo criterio parsimonioso.
Pur avendo occupato tanti uffici pubblici, egli ebbe la ventura rara di trovare pochi ostacoli nel corso della sua carriera politica ed amministrativa. Non tempeste di lotte elettorali; non febbri accese di passioni politiche. Si spense sereno tra il compianto di tutta la provincia.
Propongo, anche a nome dei miei colleghi, senatori Mazzella e Carissimo, i quali pure appartengono alla provincia di Benevento, che giungano alla desolata famiglia ed al paese suo natio i sentimenti di condoglianza del Senato. (Vive approvazioni).
[...]
MAZZELLA. Domando la parola.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare.
MAZZELLA. Prendo la parola unicamente per associarmi alla bella commemorazione che l'amico senatore D'Andrea ha fatto del nostro compianto collega senatore Polvere, che fu lustro e decoro della provincia di Benevento.
Con affetto devoto di figlio il senatore Polvere si occupò della provincia di Benevento, senza destare come ha opportunamente ricordato il collega D'Andrea odii o rancori. Una altra bella prerogativa di lui era quella di aver molto denaro e di averlo in molta parte speso, con larga generosità, a beneficio delle classi meno abbienti, dalle quali fu sempre ben veduto ed amato. Ma non basta, giacché tutto il bene che egli fece per i poveri del suo paese nativo lo fece con grande modestia, senza andare in cerca di lodi, facendo il bene per il bene, senza preoccuparsi di raccogliere sul suo nome fama ed onori.
Io quindi m'inchino dinanzi alla tomba di questo illustre mio concittadino e prego il Senato di volersi fare interprete presso il sindaco della sua città nativa, presso la provincia di Benevento e presso la sua famiglia dei nostri sentimenti di vivo rimpianto. (Vive approvazioni).

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 10 marzo 1915.