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PIOLA Giuseppe

20 dicembre 1826 - 27 febbraio 1904 Nominato il 28 febbraio 1876 per la categoria 21 - Le persone che da tre anni pagano tremila lire d'imposizione diretta in ragione dei loro beni o della loro industria provenienza Lombardia

Commemorazione

 

Atti parlamentari - Commemorazioni.
Giuseppe Saracco, Presidente

Signori senatori! Tristi notizie vi reco. Nel giorno 26 [sic] febbraio decedeva in Milano, dove aveva sortito i natali, Piola Giuseppe, collega nostro, nell'età di anni settantasette battuti.
Conservatore illuminato in politica, appartenne alla legislatura 9ª quale deputato di Treviglio, ma non fu rieletto, perché gli elettori di quel Collegio lo tennero in sospetto di clericaleggiante, mentre si può dire più giustamente di lui che in mezzo ai suoi studi prediletti, ai quali aveva consacrato gran parte della sua esistenza, si occupò particolarmente delle questioni fra Chiesa e Stato, senza però che in alcuno de' suoi scritti abbia mai dimostrato di professare princìpi e dottrine che non fossero perfettamente ortodosse. Rimane del Piola un suo primo lavoro filosofico col titolo Storia di uno studente di filosofia, che gli procacciò fama ed onore, ed è notevole che Egli, il noto clericale, in uno de' suoi scritti, datato dal 1861, distinto col titolo "La questione del matrimonio" propugnasse a viso aperto la necessità del matrimonio civile: ciò che basterebbe a dimostrare che ad esso non si conveniva la nomea di Clericale nel senso generalmente usato nel comune linguaggio. Altre opere rimangono di Lui, dettate con rara convinzione, le quali fanno fede dello spirito illuminato dello scrittore, e fra queste cito volentieri le due che seguono: La discussione sui beni ecclesiastici, che avrebbe desiderato vedere amministrati da Congregazioni laiche e La libertà della Chiesa, improntate entrambe a concetti elevati di governo.
Tale fu il giudizio dei grandi Corpi accademici, quali l'Istituto lombardo di scienze e lettere ed arti e di parecchi altri, ai quali appartenne come socio.
Il Piola si occupò particolarmente della pubblica istruzione, e nel Consiglio comunale di Milano di cui fece parte, si studiò efficacemente di darle il migliore indirizzo.
Senatore del Regno dal 1876 non ebbe, forse per la modestia sua, largo campo a far valere il suo valore, ma egli godeva la stima universale come uomo di schietto sentire, e di pubblicista insigne. Perciò io, nel nome vostro, mando al defunto, virtuoso collega, il supremo affettuoso saluto del Senato del Regno. (Vive approvazioni).
TEDESCO, ministro dei lavori pubblici. Domando la parola.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare.
TEDESCO, ministro dei lavori pubblici. Il vostro illustre Presidente, con forma sempre eletta, ispirata ad altissimi sensi, ha degnamente commemorata la perdita del compianto senatore Piola.
Il Governo vivamente si associa a questi sentimenti. (Bene).

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 29 febbraio 1904.