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PICCOLI Giorgio

06 luglio 1840 - 20 luglio 1924 Nominato il 30 settembre 1920 per la categoria 20 - Coloro che con servizi o meriti eminenti avranno illustrata la Patria provenienza Estero

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Tommaso Tittoni, Presidente

Onorevoli colleghi. Durante l'interruzione dei nostri lavori, dobbiamo piangere purtroppo la scomparsa di cari colleghi. [...]
Il 21 luglio scorso moriva in Trieste il venerando patriota dottor Giorgio Piccoli. Nato a Rovigno nell'Istria il 6 luglio 1840, crebbe a sentimenti di fervida italianità. Compiuti gli studi a Capodistria, a Padova ed a Graz, fu, ancor giovanissimo, Vicepresidente dell'amministrazione civica della sua città, segnalandosi non solo come insigne cultore di scienze giuridiche ma anche come coraggioso patriota. Nel 1875 si trasferì a Trieste divenendone in breve una delle più cospicue e benemerite personalità, chiamato a insegnare nell'Istituto superiore di commercio.
Dopo qualche episodio in cui rifulse la sua intemerata anima d'italiano, la cittadinanza lo volle suo rappresentante in Consiglio comunale e lo riguardò come uno dei suoi migliori difensori nella diuturna battaglia contro tedeschi e slavi. Oratore poderoso e profondo, la sua voce e nel Consiglio e nella Dieta provinciale e nei vari consessi cui appartenne si levò sempre fiera ogni volta che si trattava di difendere i sacri interessi della sua gente: e sovratutto nella questione dell'Università italiana e in genere della scuola italiana fu strenuo combattente. E nella Dieta provinciale molte volte egli, incurante delle persecuzioni, protestò contro le condanne inflitte a cittadini triestini di null'altro colpevoli che di aver manifestato il loro amore alla madre comune.
E quando le cinque provincie italiane dell'Austria costituirono la "Lega nazionale", Giorgio Piccoli fu acclamato presidente dell'istituzione che tante insigni benemerenze doveva procacciarsi, ed alla quale la direzione ferma, coraggiosa, lungimirante di lui tanto impulso e tanto prestigio doveva conferire, nell'epica quotidiana lotta contro le sospettose e tiranniche autorità austriache. Ed esse lo perseguitarono sempre come più aspramente poterono. Dopo trentacinque anni di insegnamento e venti di presidenza nell'Istituto superiore commerciale, fu costretto, poco prima che scoppiasse la guerra, a chiedere il collocamento a riposo per una rappresaglia del governatore Austriaco di Trieste. All'offesa perpetrata contro il venerando ma ancor valido insegnante, il consiglio direttivo della Scuola rispose nominandolo ad unanimità preside onorario. Il Governo austriaco pose il veto a tale deliberazione, ma poi redenta finalmente Trieste e riunita per sempre alla Madre patria, Giorgio Piccoli fu reintegrato, tra la commossa soddisfazione dell'intera cittadinanza, nell'insegnamento e ancora nel 1920, benché ottantenne, volle, esempio mirabile di amore alla scuola ed al dovere, impartire un ultimo corso di diritto. Gravissime persecuzioni aveva dovuto egli subire dopo scoppiata la guerra coll'Austria, sopportate sempre con serena fermezza. Ma tutti i dolori, tutte le angoscie patite in tant'anni di ardente attesa furono compensate dalla gioia di vedere realizzato il suo grande sogno.
I suoi meriti di patriota furono il 30 settembre 1920 premiati e riconosciuti colla nomina a senatore, per la 20ª categoria. E nonostante l'età e la malferma salute volle affrontare il lungo viaggio per partecipare alle sedute. Ma poi gli acciacchi lo costrinsero ad appartarsi dalla vita politica attiva, pur seguendo fino agli ultimi suoi dì collo spirito la vita della nazione.
Sulla sua bara non solo Trieste e l'Istria piangono, ma tutta l'Italia che vede sparire col venerando patriota il testimone di un lungo passato di lotte santamente combattute per la sua completa redenzione. Vada alla sua memoria il nostro rimpianto più vivo, alla sua famiglia l'espressione del nostro più profondo cordoglio. (Bene). [...]
CASATI, ministro per l'istruzione pubblica. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
CASATI, ministro per l'istruzione pubblica. Onorevoli senatori. [...]
Né posso dimenticare che alla scuola si riallaccia l'opera patriottica di quel diritto e candido animo di cospiratore che fu l'istriano Giorgio Piccoli, che per lunghi anni nell'Istituto commerciale di Trieste seppe educare le nuove generazioni non solo agli studi giuridici ma alle prove dell'immancabile redenzione.

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 18 novembre 1924.