PEREZ Francesco Paolo
19 marzo 1812 - 16 febbraio 1892 Nominato il 15 novembre 1871 per la categoria 12 - I consiglieri del Magistrato di cassazione e della Camera dei conti dopo cinque anni di funzioni provenienza SiciliaCommemorazione
Atti Parlamentari - Commemorazione
Domenico Farini, Presidente
Signori senatori! Un telegramma, giunto or ora, annuncia esser morto la notte scorsa in Palermo il senatore Francesco Paolo Perez.
Quanta parte lo illustre defunto abbia avuta negli avvenimenti che tolsero la Sicilia alla dominazione borbonica, quanto egli onorasse la patria col decoro e la integrità della vita, è noto a voi che viveste le vicende italiane del tempo presente. E vi è pure noto il letterato e filosofo insigne, il dotto commentatore del maggior poema nostro, lo scrittore che, infervorato dell'amore di ogni libertà, lascia più d'una pagina a splendido documento di quanto seppe, volle, ed insegnò la generazione di cui egli fu nobile esempio e che, già tanto assottigliata, pur troppo oramai rapidamente scompare.
Francesco Perez, nato a Palermo il 19 marzo 1812, ebbe da giovane ufficio in quel Ministero di Stato e nome di poeta e di scrittore.
Insofferente d'ogni bruttura, cospirò ai danni del Governo borbonico.
E se nel 12 gennaio 1848, egli, sostenuto in carcere la vigilia, non poté combattere la gloriosa lotta in cui l'audacia vinse il numero, il diritto soverchiò la forza, collo indirizzo dei Siciliani all'Armata poc'anzi aveva la sollevazione eccitata, dandole sicura coscienza della forza del diritto popolare.
Tratto di carcere dalla rivoluzione vittoriosa, ebbe la Cattedra di eloquenza italiana e fu nel Parlamento deputato operoso, influente. Con vigore sostenne si decretasse decaduto il Borbone, la corona ad un principe italiano. Per poco direttore del Ministero delle finanze, nel febbraio 1849 ebbe incarico di commissario presso il Governo sardo.
Vinta la rivoluzione, andò in bando prima in Piemonte indi in Toscana, dove visse nella dimestichezza e nell'amore degli uomini più noti in quel tempo per scienza, per liberi sensi, per italiano affetto.
Accomodato di onorevole ufficio nelle ferrovie livornesi, vi rimase fino al 1860 partecipando alle speranze, ai propositi, alle opere del fruttuoso decennio.
Tornato in patria ebbe nomina di consigliere della Corte dei conti e del Consiglio superiore per l'istruzione nell'Isola. Acireale, Palermo lo mandarono alla Camera dei deputati, durante la 8ª e la 9ª legislatura, e vi stette raccogliendo larga messe di simpatie e di aderenze fino a che, nel maggio 1867, fu richiamato alla Corte dei conti.
Eletto per tale titolo senatore il 15 novembre 1871, egli fu di questa Assemblea ornamento.
ministro per pochi mesi dei lavori pubblici sul principiare del 1878, e della pubblica istruzione sullo scorcio del 1879, non ebbe campo a fare esperimento delle attitudini sue in quegli uffici. Ma anche in quelle effimere prove di governo emersero le splendide doti dell'alta sua intelligenza, del libero suo sentire, i sentimenti e propositi suoi nobilissimi.
Sicché oggi, dinanzi a questa nuova tomba, che rinchiude un tesoro di dottrina, di sacrifizi, di virtù, che Palermo e la Sicilia piangono irreparabilmente perduto, l'animo nostro turbato per profonda commozione, accompagna la memoria di Francesco Paolo Perez coll'omaggio di reverenza dovuto a chi in vita onorò sé, il Senato, l'Italia. (Vive approvazioni generali).
NICOTERA, ministro dell'interno. Domando la parola.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare.
NICOTERA, ministro dell'interno. Signori senatori! Nulla io poteri dire di più, né meglio di quello che avete udito dall'illustre vostro presidente, nel commemorare l'uomo che abbiamo perduto.
A me quindi non rimane che associarmi con tutto il cuore al dolore che gli amici, che tutti coloro che hanno servito la patria, provano per questa nuova perdita (Bene).
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Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 17 febbraio 1892.