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PELLERANO Silvio

16 marzo 1858 - 07 maggio 1927 Nominato il 30 dicembre 1914 per la categoria 03 - I deputati dopo tre legislature o sei anni di esercizio provenienza Toscana

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Tommaso Tittoni, Presidente

Onorevoli colleghi, la breve interruzione dei nostri lavori ci ha recato nuovi lutti dolorosi. [...]
Dopo lunga infermità, il 7 maggio, spegnevasi in Firenze uno dei nostri più cari colleghi, il senatore Silvio Pellerano.
Nato a Massa il 16 marzo 1858, seguì con amore i corsi della Facoltà giuridica di Pisa ed ivi si laureò coi più lieti auspicii. Il suo ingegno vigoroso ed il particolare spirito pratico di cui era dotato gli aprivano un brillante avvenire; ed invero, formatasi una solida preparazione nelle discipline economiche ed amministrative, egli raggiunse ben presto un posto eminente, nel campo industriale e nella vita pubblica.
Di tutti i complessi problemi della sua regione, interessanti sia la produzione agraria che la industriale, si era reso particolarmente edotto e vi portò largo e appassionato contributo: sopratutto all'incremento dell'industria dei marmi egli fu tra quelli che più efficacemente cooperarono e, d'altra parte, per la sua speciale competenza nel campo agrario fu nominato presidente della Commissione di vigilanza della Cattedra ambulante di agricoltura della Provincia di Firenze.
Nella vita pubblica entrò giovanissimo con entusiasmo e per il suo spirito di devozione al bene pubblico, per il suo disinteresse, per la nobiltà e la dirittura del suo carattere si acquistò le generali simpatie. Nella sua città occupò presto le più importanti cariche amministrative, da quelle di consigliere comunale e sindaco a quelle di consigliere provinciale e presidente del Consiglio stesso, e molto giovò coll'opera sagace e premurosa alla sua amata regione; fu pure consigliere comunale di Firenze. I suoi concittadini lo vollero loro rappresentante alla Camera dei deputati nelle legislature XVIII e XIX e più tardi vi sedette ancora nelle legislature XXII e XXIII, inviato dagli elettori di Borgo a Mozzano. Fu tra i deputati più attivi ed assidui, partecipando sempre alle più notevoli discussioni e militando nella sinistra democratica di cui fu uno degli animatori più fervidi.
Egli venne al Senato il 30 dicembre 1914 ed anche qui si acquistò subito per le sue doti di mente e di cuore l'affetto e la maggiore considerazione di tutti noi, onde fin dalla XXV legislatura veniva eletto segretario della Presidenza e riconfermato poi sempre per le successive legislature. Egli portò in Senato la sua larga esperienza amministrativa e parlamentare e una sollecitudine vivissima nella difesa di ogni interesse pubblico. Intervenne ai nostri lavori, sia a quelli dell'Assemblea che delle commissioni, colla maggiore assiduità e non vi fu argomento importante in cui non facesse sentire la sua calda parola, espressione sempre di saggezza e di competenza. Ebbe sicuro intuito dei destini della patria per la quale professò sempre il più grande amore e allo scoppiare della conflagrazione europea fu tra i più convinti sostenitori del nostro intervento in guerra; come nel periodo dell'avversa fortuna fu tra quelli che più efficacemente organizzarono la resistenza interna: qui in Senato fondò con altri colleghi l'apposito fascio parlamentare entrando a far parte del direttorio, e poi, dopo la stipulazione della pace, fu tra quelli che più strenuamente difesero la valorizzazione della vittoria.
Il senatore Pellerano riuniva in sé le più elette virtù: profondamente sensibile ai dolori altrui, premuroso verso di tutti, lietissimo quando poteva fare il bene, in lui era una grande gentilezza d'animo che lo rendeva caro a quanti lo avvicinavano ed oggi accresce il dolore per la sua dipartita.
Egli lascia fra noi un ricordo che non potrà essere cancellato dai nostri cuori: noi reverenti ci inchiniamo dinanzi alla sua tomba inviando alla famiglia desolata l'espressione vivissima del nostro sentito cordoglio. (Benissimo).
FEDERZONI, ministro delle Colonie. Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
FEDERZONI, ministro delle Colonie.Compianto e riverenza esprime anche il Governo per la memoria degli insigni membri di questa Assemblea ultimamente tolti all'affetto comune. [...]
Silvio Pellerano, patriota operoso che, insieme col Pistoia, fu tra i fondatori di quel fascio parlamentare che contribuì così efficacemente ad assicurare la resistenza e la vittoria dell'Italia nell'ultima fase della guerra.

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 16 maggio 1927.