senato.it | archivio storico

PATERNÒ DI SPEDALOTTO Giuseppe

27 aprile 1794 - 30 marzo 1874 Nominato il 30 novembre 1862 per la categoria 14 - Gli ufficiali generali di terra e di mare. Tuttavia i maggiori generali e i contrammiragli dovranno avere da cinque anni quel grado in attività provenienza Sicilia

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Francesco Maria Serra, Vicepresidente

Signori senatori,
il mio voto ardentissimo perché tra la sospensione e la ripresa dei nostri lavori il Senato e l'Italia non avessero a deplorare nuovi lutti restò sventuratamente insoddisfatto, e tocca a me ancora una volta l'ingratissimo officio di annunziarvi la perdita dolorosa di altri tre nostri egregi colleghi. [...]
Infausto per il Senato e per l'Italia fu, o Signori il giorno 30 del mese passato.
Rodolfo Audinot esalava l'ultimo respiro in Bologna mentre nella illustre Palermo dipartivasi di questa vita il Luogotenente generale Giuseppe Paternò anch'Egli egregio nostro collega.
Secondogenito figlio del marchese di Spedalotto Egli apparteneva al patriziato più illustre e dovizioso di quella nobile Metropoli.
Giovine ancora fu ascritto al servizio militare sotto la Bandiera del Re delle Due Sicilie, ed in brevi anni per il suo merito e per la sua incensurabile condotta pervenne al grado di colonnello.
Rotta tra Napoli e Palermo la guerra nel memorabile anno 1848, il colonnello Paternò deponeva l'assisa borbonica, e riprendeva l'abito e le consuetudini dell'onesto ed amabile Patrizio palermitano.
In quella lotta troppo disuguale la forza prevalse sulla giustizia; i soccombenti, e fra questi il compianto nostro collega, dovettero scontare con esilio oltre decennale il delitto di avere amato la patria loro.
Arrivò finalmente la pienezza dei tempi e lo squillo della campana di umile Cenobio annunziò l'alba cotanto ardentemente desiderata del memorando giorno 4 aprile 1860. Palermo insorge contro i suoi detestati oppressori, combatte e vince, e col suo trionfo rende possibile ed affretta il compimento del programma nazionale mercè la costituzione del nuovo Regno d'Italia.
Mentre infuriavano le lotte tremende di quell'anno epopeico Giuseppe Paternò fu sempre tra i primi nella mischia e dal Governo Dittatoriale ebbe col portafoglio del Ministero della guerra prova solenne di stima e di fiducia ben meritata.
Creato Luogotenente generale nell'esercito italiano, Egli fu, in premio del suo valore come militare e della provata sua fede come uomo politico, assunto all'alto onore di siedere fra i membri di questo venerevole consesso.
L'affabilità dei suoi modi, la benevolenza che traspirava dal nobile suo volto, lo rendevano carissimo e riverito da tutti ch'ebbero la fortuna di conoscerlo davvicino.
Ben con ragione Palermo e la Sicilia intiera deplorano la perdita di questo figlio illustre e virtuoso e con loro la compiangono il Senato e l'Italia.

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 9 aprile 1874.