senato.it | archivio storico

PANATTONI Giuseppe

09 settembre 1802 - 11 febbraio 1874 Nominato il 15 novembre 1871 per la categoria 03 - I deputati dopo tre legislature o sei anni di esercizio provenienza Toscana

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Francesco Maria Serra, Vicepresidente

Appena due giorni erano trascorsi dalla morte dell'illustre Gualterio ed un'altra preziosa vita, quella dell'egregio senatore Giuseppe Panattoni, spegnevasi quasi d'improvviso in Firenze.
Dotato di mente acuta e calcolatrice e ingegno svegliatissimo, egli seppe trarre profitto immenso da doti cotanto preziose. Nella sua prima giovinezza attese nell'Ateneo Pisano agli studi gravi del Dritto, e quasi a necessario sollievo della mente seppe avvicendarli con quelli della classica ed amena letteratura, della quale fu sempre cultore appassionatissimo.
Già dotto nella ragione penale, il nostro compianto collega godette della intimità dei dottissimi Carmignani e Romagnosi, e come letterato di merito distinto ebbe relazioni amichevoli coi più chiari d'Italia ed anche di oltremonte.
Consociando la vera e soda dottrina giuridica colla consumata esperienza degli affari e colla coltura letteraria, egli doveva nella palestra forense acquistare, come acquistò meritatamente, tale rinomanza, quale a pochissimi è dato di raggiungere.
Giuseppe Panattoni era vero luminare del foro toscano e non del toscano soltanto.
Uomo aborrente per natura da qualunque tirannia, e dalla straniera più che da ogni altra, associato colla mente e col cuore ai molti illustri patrioti toscani aspiranti al risorgimento di quella nobile provincia, mercè la di lei unione al forte e ben costituito Piemonte prima, ed alle altre italiane provincie poi, egli, sebbene prudente ed assai cauto uomo fosse, cooperò efficacemente alla attuazione del nobilissimo concetto di una patria unita, libera ed indipendente sotto la valorosa e leale Dinastia Savoia.
La fiducia che il popolo riponeva nella nobiltà del carattere e nel provato patriottismo suo non gli venne mai meno, così nel Parlamento toscano come in quello della nazione risorta, e sino a che il Governo non provvido e sapiente consiglio lo chiamò a sedere in questo consesso venerevolissimo.
Deputato e senatore, Giuseppe Panattoni si mostrò oratore eloquente, spesso vivace, sempre dotto, temperato, cortesissimo.
La scienza del dritto ha perduto in lui un cultore indefesso, il foro italiano uno dei suoi più belli ornamenti, il Senato un membro preclaro, l'Italia un figlio amantissimo, il quale, dipartendosi da questa terrena dimora, lasciò ricca eredità di sincero compianto e di rimembranza affettuosa.

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 24 febbraio 1874.