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PALADINO Giovanni

26 aprile 1842 - 25 gennaio 1917 Nominato il 03 giugno 1908 per la categoria 18 - I membri della Regia accademia delle scienze dopo sette anni di nomina provenienza Basilicata

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Giuseppe Manfredi, Presidente

Onorevoli colleghi! [...] In Napoli il 25 gennaio è mancato il senatore professore Giovanni Paladino di Potenza nato il 26 aprile 1842. Approvato dottore di medicina e chirurgia veterinaria nell'Università napolitana il 12 febbraio 1861, vi passò chiaramente tutta la vita scientifica ed accademica; cominciata nel 1862 dall'assistenza, cui susseguì l'incarico, all'insegnamento dell'anatomia e fisiologia sperimentale per la Scuola superiore di medicina veterinaria. Divenutovi professore straordinario, lo fu ordinario nel 1869; e prese la direzione del gabinetto nel 1877. Di altro insegnamento ebbe l'incarico nel 1887; di quello della fisiologia e dell'istologia generale del quale è appellato il fondatore; e pur d'esso tenne la cattedra da prima straordinario, ordinario, poi, con la direzione qui pure del gabinetto annesso: finché, costretto da salute al riposo, l'ottenne il 28 dicembre 1912. Dell'università era stato rettore; e della Scuola superiore di medicina veterinaria direttore due trienni.
Senatore fu nominato il 3 giugno 1908. Il rettore dell'università, dandomi con dolore il triste annunzio, ha compendiato l'elogio di Giovanni Paladino, dicendo morto l'eminente professore, che, nell'insegnamento dell'istologia e fisiologia generale, diede prova di grande valore, lasciando fra colleghi e discepoli vivissimo rimpianto. Egualmente il Senato lo rimpiange. (Benissimo). [...]
D'OVIDIO ENRICO. Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
D'OVIDIO ENRICO. [...] E mi consenta anche il Senato che io, volgendomi da Torino a Napoli, rammenti il collega Giovanni Paladino, al quale ero legato, oltre che da vicinanza di regione nativa, dalle memorie della gioventù, dei simultanei nostri studi nell'università partenopea e dall'essere membri tutti e due della Società reale di Napoli. Egli lascia nella scienza un nome onorato ed una traccia profonda.
Mente serena, insegnante valentissimo, uomo di cuore, tra i suoi colleghi, tra i tanti giovani che egli ha educati al culto della scienza, la sua memoria non sarà spenta; ed all'Università di Napoli il Senato vorrà certo mandare l'espressione delle sue condoglianze. (Approvazioni). [...]
ORLANDO, ministro dell'interno.Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ORLANDO, ministro dell'interno.[...] Di Giovanni Paladino vorrà dire di proposito chi di lui è stato collega in quell'ateneo napoletano, di cui il Paladino fu alto e valente maestro, nonché rettore magnifico. [...]
BIANCHI, ministro senza portafoglio. Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
BIANCHI, ministro senza portafoglio.Permetta il Senato poche parole, dopo quelle così nobilmente dette dal senatore D'Ovidio e dal collega ministro dell'interno, in onore della memoria del senatore Paladino.
Il senatore Paladino si può considerare come uno di quei forti, poderosi talenti che così di frequente produce la Basilicata, povera, ma forte.
Egli non ebbe veramente inclinazione alla vita politica, ma fu, fin dai giovani anni, come ha ricordato l'illustre Presidente dell'Assemblea, un ricercatore felice, un osservatore acuto, pronto nelle concezioni scientifiche, ma molto severo con se stesso nei metodi e nelle conclusioni.
Lascia una serie di lavori, che hanno preso il loro posto nella letterature medica italiana ed anche estera. Il suo nome con la sua morte non muore.
Il senatore Paladino resse da direttore la Scuola veterinaria superiore di Napoli, e riuscì a rialzarne le sorti, per modo che quella scuola raccolse ed accolse non solamente studiosi italiani, ma molti ancora, greci, bulgari e di altre nazioni balcaniche. Istologo e fisiologo profondo fu per lui creata la Cattedra di fisiologia e di istologia generale nella Università di Napoli dal ministro Baccelli, e la tenne altissima. Fu, come dicevo, un ricercatore acuto, e specialmente un maestro, inquantoché ha educato nelle discipline che insegnano, schiere di giovani, che oggi onorano l'insegnamento e l'ateneo italiano. Resse l'Università di Napoli come rettore, ispirandosi ai criteri della massima giustizia e si studiò a rendere più rigogliosa la vita di quell'ateneo, di uno cioè, di quei grandi istituti che sono la più alta espressione della civiltà di un popolo. Il senatore Paladino è uno di quei cavalieri dell'intelletto, della dottrina e dell'insegnamento dei quali un paese civile si onora, ed io, associandomi alla proposta del senatore D'Ovidio, prego il Senato di inviare alla famiglia di lui, alla Università di Napoli ed alla città di Potenza il compianto di questa Assemblea, alla memoria di lui il saluto di quest'alto consesso.

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 6 marzo 1917.