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ORSI Delfino

07 luglio 1868 - 28 ottobre 1929 Nominato il 18 settembre 1924 per la categoria 21 - Le persone che da tre anni pagano tremila lire d'imposizione diretta in ragione dei loro beni o della loro industria provenienza Piemonte

Commemorazione

 

Luigi Federzoni, presidente

"PRESIDENTE. (Si alza; contemporaneamente si alzano senatori e ministri).

Adempiamo, onorevoli colleghi, il doloroso dovere di ricordare coloro che ci lasciarono durante il tempo dell'interruzione dei nostri lavori.[...]
Soltanto sessantun anno [sic] aveva, morendo, or è un mese, nella sua Torino, Delfino Orsi, fine umanista, poligrafo geniale, ma soprattutto giornalista, fra coloro che più hanno onorato con il preclaro ingegno e l'adamantino carattere la stampa italiana. Erede spirituale di Giovanni Battista Bottero, egli poté rinverdire i fasti patriottici della Gazzetta del Popolo, levando ancora la gloriosa bandiera del Risorgimento per le nuove battaglie dell'intervento nella grande guerra, della difesa delle aspirazioni nazionali, della rivoluzione fascista. Costretto da grave malattia a lasciare la direzione della Gazzetta, giovò ancora a Torino e al Piemonte con l'illuminata alacrità spesa nella Presidenza dell'Opera Pia San Paolo e dell'istituto per il credito agrario; ma rimase pur sempre giornalista nell'animo. Tale lo sentimmo, in quest'aula, quattro anni or sono, quando egli ebbe a pronunziare un mirabile discorso per indicare i doveri della stampa politica verso la nazione. Nessun monito parve più autorevole e schietto di quello di un sì degno maestro.
Eleviamo un mesto pensiero alla memoria dei colleghi scomparsi, inviando alle loro famiglie il saluto del nostro affetto e del nostro compianto.
MUSSOLINI, Capo del Governo.Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MUSSOLINI, Capo del Governo.Il Governo si associa alle nobili parole di rimpianto pronunciate dal Presidente di questa Assemblea".

Senato del Regno. Atti parlamentari. Discussioni,11 dicembre 1929.