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ORLANDO Salvatore

25 maggio 1856 - 24 maggio 1926 Nominato il 03 ottobre 1920 per la categoria 03 - I deputati dopo tre legislature o sei anni di esercizio provenienza Liguria

Commemorazione

 

Atti parlamentari - Commemorazione
Tommaso Tittoni,presidente
Onorevoli Colleghi,
fulminea ci è giunta da Livorno la mestissima nuova dell'improvvisa scomparsa, colà ieri avvenuta, dell'ing. Salvatore Orlando, che ancora venerdì scorso era tra noi a dare ai nostri lavori la sua consueta, fervida attività.
Nato a Genova il 25 maggio 1856, da famiglia siciliana, benemerita non solo per tradizionale patriottismo, ma ancora per l'opera data all'incremento delle costruzioni navali, volle seguire l'esempio dei suoi maggiori, cui era dovuto l'impianto del grande cantiere navale di Livorno. Conseguita nel 1877 la laurea in ingegneria e dopo essersi perfezionato negli studi prediletti presso la Scuola Superiore Navale di Genova, divenne collaboratore prezioso degli amati vecchi zii suoi, che gli affidarono la direzione del Cantiere di Livorno. Ai problemi delle costruzioni navali e dei trasporti marittimi egli dedicò tutta la sua valentia e il suo sapere, assieme alle risorse dell'ingegno fervido e coraggioso, pronto a tutte le iniziative che potessero portare contributi all'incremento del Paese.
Egli diresse la costruzione ed il varo della Lepanto: e sui suoi piani vennero costruite nuove e potenti macchine per le corazzate, come per la Vittorio Emanuele II; diresse anche la costruzione delle prime torpediniere italiane. Dopo lunghi studi vinse il concorso internazionale per la costruzione dell'incrociatore Adamastor,la prima nave da guerra che l'Italia approntò per l'estero.
Pubblicò anche importanti lavori scientifici e monografie industriali.
Alieno da tutto ciò che era estraneo ai suoi prediletti studi e al suo assorbente lavoro, non aspirò alla politica, ma fu costretto a parteciparvi, poiché gli elettori livornesi lo vollero loro rappresentante alla Camera dei deputati per la ventiduesima Legislatura, e fu poi confermato per le due successive fino al 1919. Vi raccolse la stima e la simpatia più cordiali dei colleghi; fu attivissimo in seno alle Commissioni e portò anche in Parlamento il contributo della sua grande esperienza e del suo vivido ingegno alle questioni marittime e navali. La fiducia del Governo lo chiamò nel 1919 a reggere la carica di Commissario generale per le costruzioni della marina mercantile e poi, contemporaneamente, quella di sottosegretario di stato per i trasporti; ma quando gli parve di non potere, per molteplici ragioni politiche e finanziarie, dare alla marina mercantile l'impulso sperato, volle, con onesta coerenza, ritornare agli studi prediletti di ingegneria navale.
Il 3 ottobre 1920 fu nominato senatore e fu a noi tutti carissimo ed apprezzato collega; membro di importanti Commissioni, relatore per più anni del bilancio della marina mercantile, attivissimo sempre e sopratutto quando si discuteva dei problemi marinari.
Troppo presto la morte ha voluto colpirlo, ancora nel vigore dell'ingegno e nel fervore dell'attività.
Grave è la perdita che colpisce la marina mercantile ed il Senato. Piangiamo l'amatissimo collega rapitoci, e porgiamo alla famiglia desolata e alla città di Livorno le nostre profonde condoglianze. (Approvazioni).
BELLUZZO, ministro dell'economia nazionale. Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
BELLUZZO, ministro dell'economia nazionale. La notizia che il Presidente del Senato ha portato in questa aula della scomparsa improvvisa dell'ingegnere senatore Salvatore Orlando mi commuove profondamente. avevo la fortuna di conoscere l'ingegnere Orlando da ben 25 anni, e sono forse in grado di apprezzare, meglio che altri, il contributo grandissimo di opera e di intelligenza che il senatore Orlando ha portato nella tecnica navale italiana.
L'ingegnere Orlando non era conosciuto soltanto in Italia; egli, tecnico valorosissimo in materia di marina, era assai conosciuto anche all'estero. Ricordo ancora le letture che egli faceva, sempre applaudito ed ammirato, in tutti i Congressi e ricordo particolarmente quello degl'ingegneri navali inglesi a Londra. Notevolissime sono le memorie apparse col suo nome sui giornali tecnici inglesi, specialmente su quelli che trattavano la materia navale.
La scomparsa d'un uomo così eminente è un lutto grave per tutta la tecnica navale italiana. A nome del Governo mi associo alle parole di cordoglio pronunziate dall'illustre Presidente, e mando di cuore alla famiglia dell'estinto e alla città che lo vide nascere l'espressione del massimo cordoglio. (Benissimo).

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, tornata del 25 maggio 1926.