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NOTTA Giovanni

04 gennaio 1807 - 16 settembre 1877 Nominato il 29 febbraio 1860 per la categoria 03 - I deputati dopo tre legislature o sei anni di esercizio provenienza Piemonte

Commemorazione

 

Sebastiano Tecchio, Presidente
Signori Senatori!
[...] Giovanni Notta, nato a Torino il 4 gennaio 1807.
Tra gli avvocati, che molti erano e valentissimi nella metropoli, acquistò nome onorato per non comune dottrina, per sottile prudenza, per eloquio facile e chiaro.
In fatto di lealtà, altri senza dubbio gli tornavano eguali, ma nessuno l'ha mai superato. Di qui la grande fiducia che in lui ponevano clienti e amici elettissimi.
Sin dai primi mesi del ‘48 fu nominato Maggiore della Guardia nazionale in Torino e si segnalò tra coloro che, antivedendo come i servigi della Guardia si manifesterebbero necessarî subitoché il regio esercito corresse al Ticino, efficacemente provvidero alla istruzione, alla disciplina, alle esercitazioni degli ufficiali e dei militi di quelle numerose legioni.
Chiamato ben tosto alla Camera dei Deputati, sedette vicino a quei del centro sinistro. Nelle questioni, che diceano ecclesiastiche, non cedea nulla nulla delle prerogative naturalmente proprie dello Stato e del Principe: nelle altre, che riguardavano le libertà interne, zelava con grande amore la osservanza dello Statuto, ed incitava i governanti a interpretarne gli articoli con qualche larghezza: nella più momentosa, che andò sotto il nome di questione italiana, era infuocato così da poterlosi per avventura appaiare agli audaci.
Sindaco di Torino dal ‘56 [sic] al ‘59, fece prova di soda perizia nelle cose amministrative, e di speciale sollecitudine ai rispetti della finanza e delle scuole primarie; due capitali bisogne, nel governo delle quali il Municipio torinese non indarno aspirava alla gloria di porsi tipo e modello ad altri Municipî moltissimi e forse a tutti.
Dopo il ‘59, Prefetto a Reggio Emilia, e quinci a Piacenza. Soprastette a quelle cospicue provincie così equamente, che anche oggidì, passato assai tempo, il suo nome vi è ricordato con sinceri sensi di stima e di gratitudine.
Nel 29 febbraio del 1860, assunto alla dignità senatoria. Nella tornata del 16 marzo 1861, discutendosi uno schema di legge sulla istruzione elementare, portò in mezzo parecchi consigli, a lui dettati dal lungo affetto e dalla esperienza.
Visse gli ultimi anni nel ritiro e nella quiete domestica. Stava per giungere al settantesimo primo, quando una breve, ma incurabile malattia, lo assalì nella sua villetta di Moncalieri; e addì 16 del settembre lo condusse alla pace perpetua.
Nei suoi concittadini permane vivissimo il desiderio dell'ottimo amministratore, del cittadino liberale, dell'uomo integerrimo.[...]
Signori, [...]
Così non corre giorno che non dica:
Vitae summa brevis spem nos vetat inchoare longam.(1)
Così non corre giorno che non ci stimoli ad affrettare i lavori che il Senato porge in tributo al Re ed alla patria.

(1) Horat., Od., IV, 1, 15.

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 17 dicembre 1877.