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NAZARI Giovanni Battista

21 novembre 1791 - 07 giugno 1871 Nominato il 29 febbraio 1860 per la categoria 20 - Coloro che con servizi o meriti eminenti avranno illustrata la Patria e per la categoria 21 - Le persone che da tre anni pagano tremila lire d'imposizione diretta in ragione dei loro beni o della loro industria provenienza Lombardia

Commemorazione

 

Paolo Onorato Vigliani, Vicepresidente
Onorevoli Colleghi,
Un'altra recente perdita molto dolorosa mi tocca di annunziarvi, quella dell'onorando Senatore Giambattista Nazari, che cessava di vivere in Milano nel giorno 7 di questo mese. Quantunque egli fosse assai avanzato nel cammino della vita, tuttavia la sua esistenza era splendida di così belle virtù, da farne sempre piangere, come immatura, la estinzione. Nato in Treviglio il 21 novembre 1791 consacrò la sua gioventù a severi studi legali ed amministrativi. L'onorata riputazione e l'alta stima che seppe acquistare fra i suoi concittadini, lo fecero chiamare a parte della pubblica Amministrazione della sua provincia, ed in essa si dimostrò amministratore onesto, operoso ed intelligente.
Deputato di Bergamo alla Congregazione centrale di Lombardia in Milano, allorché la voce e l'esempio di un novello Pontefice liberale e italiano destavano i primi movimenti del risorgimento politico d'Italia, il Nazari compieva, in faccia al Governo straniero, un atto di tale coraggio civile, che raccomandava il modesto suo nome all'ammirazione degli Italiani. Nella seduta della Congregazione Lombarda del 7 dicembre 1847 l'egregio Nazari, mosso dal triste stato a cui la signoria straniera aveva ridotto il suo paese, sorgeva a fare la proposta di costituire una Commissione che prendesse a maturo esame le condizioni del paese e le cause del pubblico malcontento, e ne facesse argomento di ragionato Rapporto per le ulteriori proposte di quella Congregazione. Quanta potenza di animo si richiedesse a fare una tale proposta in quei tempi ed a quei governanti, lo sanno e lo intendono quei soli che vissero a quei tempi e videro all'opera quei governanti ai quali si attagliava a capello la sentenza del grave storico di Roma Imperiale: suadere principi quod oporteat, multi laboris.
E infatti il governatore di Lombardia chiamava tosto a sé il Nazari e lo eccitava a ritirare la coraggiosa proposta: ma il proconsolo austriaco trovava nel nobile cittadino lombardo il justum ac tenacem propositi virum, che stava fermo nel dettame della pura sua coscienza. Fu quella libera voce il prologo del grande movimento che scoppiava nel marzo del 1848. Caduto allora il Governo austriaco, il Governo provvisorio di Lombardia chiamava il Nazari a presiedere il Consiglio di Stato; ma ristaurato ben presto il Governo straniero, tornava il Nazari nell'agosto di quell'anno a vita privata in aspettazione di tempi migliori. E i tempi sospirati giungevano alfine nel 1859. Il Governo nazionale, che nel giugno di quell'anno memorando s'inaugurava in Lombardia, volgeva tosto il suo sguardo al coraggioso amministratore del 1847.
Qui mi permetterete, o Signori, di ricordarvi come a me, investito dell'onore di iniziare a reggere quel Governo, toccasse la grata ventura di chiamare fra i miei collaboratori ed apprezzare altamente il benemerito Nazari, che, al pari di altri valentuomini, mi era dal pubblico voto designato. Al cessare di quel breve, ma non facile Governo di transizione, il Nazari, per gli eminenti servizi da lui resi alla patria e pel suo censo, veniva aggregato a questo illustre Consesso; nel quale, finché l'età e la salute glielo permisero, prese parte diligente, conscienziosa e saggia ai lavori parlamentari. Rammenterò, a titolo di speciale onore, il concorso assiduo e serio che apportò agli studi ed alle discussioni sul progetto del nuovo Codice civile, quale membro della Commissione che io ebbi l'onore di presiedere. Le sue osservazioni erano sempre improntate di uno squisito senso di equità e di maturo senno pratico.
Chiudendo, o Signori, queste poche parole, che sento quanto siano scarse ai molti meriti del venerato Collega di cui compiangiamo la perdita, ben posso dirvi con piena certezza, che il Nazari fu imitabile esempio di virtù antica nella vita pubblica e nella vita privata fu ottimo padre di famiglia, fu egregio cittadino, di sentimenti schiettamente religiosi e liberali, tale insomma da essere additato a nobile esempio del come si possa nei rivolgimenti politici accoppiare felicemente il culto della religione e l'amore della patria.

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni,13 giugno 1871.