senato.it | archivio storico

MUSSI Giuseppe

02 gennaio 1836 - 18 agosto 1904 Nominato il 21 novembre 1901 per la categoria 03 - I deputati dopo tre legislature o sei anni di esercizio provenienza Lombardia

Commemorazione

 

Atti parlamentari - Commemorazioni
Tancredi Canonico, Presidente

PRESIDENTE. Signori senatori!
Duolmi dover cominciare il mio ufficio dalle dolenti note.Ma pur troppo è ben raro che durante un periodo, anche non lungo, d'interruzione dei nostri lavori, non si abbiano a deplorare perdite dei nostri colleghi.
[...]
Un altro valentuomo il Senato ha perduto in Giuseppe Mussi.
Egli ebbe i suoi natali a Milano il 2 gennaio 1836 da agiata famiglia.
Addottorato giovanissimo a Pavia in giurisprudenza, l'animo suo si portava con maggior simpatia alle lettere ed agli studi economici; ma l'indole universale del suo ingegno e il gran desiderio di tutto conoscere gli faceva acquistare e leggere un numero sterminato di libri in ogni ramo del sapere, mescendo agli studi la direzione dei lavori agricoli, materia nella quale era espertissimo.
Anima ardente di patriota, dopo essere stato sindaco di Corbetta e poi consigliere comunale a Milano, la sua esperienza nelle cose d'amministrazione e di finanze, non che il calore e l'insinuante parola con cui sapeva trasmettere in chi l'ascoltava i propri sentimenti e le proprie aspirazioni, lo portarono ben presto a candidato del collegio di Abbiategrasso. E come in ogni cosa il volo della sua mente precorreva i tempi, così pure ottenne l'elezione a deputato prima ancora dell'età legale, finché nel 1866, appena trentenne, entrò alla Camera.
La sua parola arguta, potente, sempre ascoltata con interesse, era una continua sveglia.
Ma essa non era soltanto rettorica: era pesata e sapiente. Il problema monetario, le Casse di risparmio postali, la questione dell'emigrazione, i trattati di commercio fra l'Italia e la Francia, l'abolizione del macinato, la perequazione fondiaria, ed altrettali argomenti, furono oggetto de' suoi studi e d'importanti suoi discorsi parlamentari.
Fu nominato senatore il 21 novembre 1901, e si spense il 18 agosto 1904 nella sua villa di Baveno.
Amico di Carlo Cattaneo e di Giuseppe Ferrari, egli era di fede democratica radicale. Sotto questa bandiera militò mai sempre nel Parlamento e nel comune di Milano, di cui fu membro attivissimo e capo per un certo tempo. Ma l'animo retto e la grande esperienza pratica lo preservavano dalle intemperanze. Chi lo conosceva, lo amava, anche quando non ne dividesse le opinioni.
Ed è questo un gran titolo di lode per lui. Poiché, a qualsiasi partito altri appartenga, sempre si può giungere a buoni ed utili risultati, quando vi è l'amore schietto del vero e del bene sgorgante da un fondo di onestà e di rettitudine.
Quali che siano le opinioni individuali di ciascuno, non v'è chi possa ricusare un tributo di omaggio all'ingegno operoso ed al forte carattere di Giuseppe Mussi, di cui deploriamo la perdita.
[...]
GIOLITTI, presidente del Consiglio, ministro dell'interno. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GIOLITTI, presidente del Consiglio, ministro dell'interno. A nome del Governo mi associo al dolore del Senato per le perdite gravissime che ha subito durante questo periodo di chiusura dei suoi lavori.
Quando si pensa al tesoro di patriottismo, di sapienza e di valore che il paese ed il Senato hanno perduto con la scomparsa di questi uomini non si può a meno di essere compresi da un senso di profonda mestizia.
Io auguro che la nuova generazione possa darci uomini che per patriottismo, per valore e sapienza possano equivalere a quelli dei quali oggi piangiamo la perdita. (Bene).

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 3 dicembre 1904.