MOROSOLI Robustiano
24 maggio 1815 - 12 agosto 1904 Nominato il 16 novembre 1876 per la categoria 03 - I deputati dopo tre legislature o sei anni di esercizio provenienza ToscanaCommemorazione
Atti Parlamentari - Commemorazione
Tancredi Canonico, Presidente
Signori senatori! Duolmi dover cominciare il mio ufficio dalle dolenti note.Ma pur troppo è ben raro che durante un periodo, anche non lungo, d'interruzione dei nostri lavori, non si abbiano a deplorare perdite dei nostri colleghi. [...]
Un'altra perdita ha fatto il Senato nella persona del venerando senatore Robustiano Morosoli.
Egli nacque a Pisa il 24 maggio 1815, dove fece gli studi legali avendo a maestro il Carmignani, e dove esercitò poi con plauso ed intemerata coscienza l'avvocatura.
Patriota sincero ed illuminato, prese parte ai moti del 1826 intesi ad ottenere dal Granduca Pietro Leopoldo la promessa Costituzione. Ottenutala, accettò la carica di Gonfaloniere ai Bagni di S. Giuliano.
Dopo la reazione, ricusò ogni ufficio pubblico, e tornò all'esercizio decoroso ed illibato della sua professione.
Nel 1859, costituitosi il Governo provvisorio della Toscana, fu tra i più ardenti fautori dell'annessione di quella nobile provincia alla Monarchia costituzionale, tenuta salda sotto il vessillo tricolore da Vittorio Emanuele II.
Libera infine l'Italia dallo straniero, tornò alla vita pubblica. Deputato di Vico Pisano dall'VIII fino a tutta la XII legislatura, fu nominato senatore nel 1876, portando in questa Assemblea il prezioso contributo della sua sapiente parola e della diligente opera sua finché gli bastarono le forze; e per lungo tempo fu pure presidente del Consiglio provinciale della sua città natia.
Morì pressoché novantenne il 12 agosto 1904, nella sua villa a Treto, presso Ripafratta, in Provincia di Pisa.
Antico di anni, e di carattere antico, egli lascia nel cuore d'ogni vero italiano quell'alta stima e quella reverenza affettuosa che solo possono ispirare una vita incontaminata ed un saldo carattere non mai smentito. [...]
GIOLITTI, presidente del Consiglio, ministro dell'interno. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GIOLITTI, presidente del Consiglio, ministro dell'interno. A nome del Governo mi associo al dolore del Senato per le perdite gravissime che ha subito durante questo periodo di chiusura dei suoi lavori.
Quando si pensa al tesoro di patriottismo, di sapienza e di valore che il paese ed il Senato hanno perduto con la scomparsa di questi uomini non si può a meno di essere compresi da un senso di profonda mestizia.
Io auguro che la nuova generazione possa darci uomini che per patriottismo, per valore e sapienza possano equivalere a quelli dei quali oggi piangiamo la perdita. (Bene). [...]
Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 3 dicembre 1904.