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MORINI Michele

14 gennaio 1818 - 12 gennaio 1886 Nominato il 16 novembre 1882 per la categoria 03 - I deputati dopo tre legislature o sei anni di esercizio provenienza Piemonte

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Giacomo Durando, Presidente

Mi permetta ora il Senato che io gli parli delle gravissime perdite che il Senato ha fatto durante questo scorcio di ferie.
Dirò dei singoli membri rapitici dalla morte, per ordine cronologico. [...]
Il giorno 12 di gennaio ultimo cessava di vivere in Oleggio, dove era nato nello stesso mese del 1818, il senatore Michele Morini.
Dopo compiuti gli studi legali nell'Università di Torino egli era entrato nella magistratura, quando nel 1860 i suoi conterranei apprezzando i suoi principi liberali e la sua indipendenza di carattere gli offrirono il mandato di loro rappresentante al Parlamento. Accettando l'onorevole offerta egli avrebbe potuto conservare il posto, non incompatibile che copriva, e forse avvalersi della sua nuova posizione per salire più rapidamente. Ma nel suo delicato sentire sorse lo scrupolo che vi fosse ostacolo ad attendere in una alle esigenze del deputato e magistrato e con esempio mai abbastanza encomiato e raramente imitato rinunziò senza compenso all'avvenire che gli riprometteva la sua carriera prediletta. Questo fra gli altri suoi meriti ben riconobbero gli elettori riconfermandogli il mandato per sette successive legislature.
E l'eletto corrispose alla loro fiducia e si dedicò seriamente all'ufficio di legislatore con l'indipendenza e l'onestà che furono mai sempre guida al suo operare. Nell'Assemblea legislativa si era cattivata tanta estimazione e benevolenza dagli uomini d'ogni partito, che ebbe a più riprese incarichi delicati e di molta fiducia, e fra gli altri quello di presiedere la Giunta delle elezioni. Da retto e sagace amministratore, qual era, fece sempre parte del Consiglio provinciale dove fu pur chiamato a coprir cariche nella Presidenza.
Preceduto dalla fama delle sue pregevoli doti e virtù nel novembre del 1882 veniva accolto col favore meritato in quest'alta Assemblea; ed era fatale che vi entrasse colla minaccia di esserci rapito, giacché volle sventura che pochi mesi dopo lo colpisse il crudo malore che lo trasse lentamente al sepolcro.
Col Morini sparisce un carattere raro, il tipo dell'uomo coscienzioso, disinteressato, dell'amico affettuoso, di quegli che tutto si dedicò al benessere altrui senza ambire onori che gli sarebbe stato agevole di conseguire nella sua lunga carriera parlamentare, pago del convincimento solo di soddisfare al proprio dovere. Le imponenti dimostrazioni tributategli davanti alla tomba dai numerosi suoi amici e colleghi, dai congiunti e da uno stuolo della popolazione della Città da lui tanto amata rendono splendida testimonianza dell'affetto e della stima ond'egli era circondato.
Oh, ben si può ripetere col sommo poeta che multis ille flebilis occidit.

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 8 febbraio 1886.