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MORELLI Domenico

07 luglio 1823 - 13 agosto 1901 Nominato il 07 giugno 1886 per la categoria 18 - I membri della Regia accademia delle scienze dopo sette anni di nomina provenienza Campania

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Giuseppe Saracco, Presidente

Signori senatori! Nel volgere di quattro mesi, fra il 7 luglio ed il 15 corrente mese, la morte ci ha tolto sette colleghi, nelle persone dei senatori Buttini, D'Errico, Mirabelli, Piccioni, Morelli Domenico, Sole, Pallavicini Emilio. [...]
Addì 14 [sic] dello scorso agosto si spegneva placidamente in Napoli la vita di Domenico Morelli, una delle glorie più fulgide dell'Italia nostra, il suo più luminoso pittore, che altrettanto cristiano nell'arte come nella vita, seppe con l'animo del credente penetrare in regioni non mai vedute e che nessuno vedrà altrimenti, fuorché con gli occhi della fede.
Parlando qui dinanzi a voi del senatore Morelli, io non mi prenderò certamente la libertà, né questa sarebbe l'ora né il luogo propizio, di tratteggiare la vita del grande artista, e mi proverò ancor meno a lumeggiare alcuna delle sue stupende creazioni, che formano l'onore ed il vanto dell'arte moderna italiana. Con frase felice fu detto giustamente di Domenico Morelli che egli era particolarmente destinato ad illustrare il Vangelo. Ma è ancor vero che quel genio imaginoso, nudrito colla sovrana poesia del Vangelo, fu e rimarrà il maestro dal disegno squisito e corretto, cosicché nel grandioso artista, ardente e poetico e misurato ad un tempo nei suoi ardimenti, tutto pareva che armonizzasse in un equilibrio veramente meraviglioso.
E bene questo popolo italiano, custode delle sue secolari e gloriose tradizioni artistiche, mostrò di partecipare a questo giudizio dei suoi artefici più illustri, che andavano a gara a fargli onore e parvero immersi in un lutto quasi di famiglia per la dipartita del venerato maestro; poiché in ogni angolo del bel paese, così al nord come al sud di questa Italia che sa onorare i suoi grandi, una voce di sincero, profondo rimpianto si levò intorno al feretro di quest'uomo, che fu una delle più grandi illustrazioni della patria.
Domenico Morelli, nato alle lotte, morì difatti nella pienezza della sua gloria, non senza alcuno di quei contrasti che accompagnano la vita degli uomini che ottengono fama nel mondo per diritto di conquista.
Un ultimo trionfo, prima che spirasse, gli era riservato, forse il più ambito d'ogni altro; e lo ha conseguito a Venezia. Colà nella sala morelliana, che forma l'ornamento della sua esposizione, una sola voce è sorta, ed è voce di stupore e di ammirazione davanti alle tele mirabili dell'insigne maestro, che tutta Italia piange ed onora.
Noi ricordiamo ancora con giusto orgoglio che da quindici anni Domenico Morelli era collega nostro in questo Senato, e con l'animo di patrioti auguriamo che l'Italia sappia produrre altri artisti egualmente degni di prender posto accanto a noi, che ci onoriamo di averlo avuto a compagno. (Vive approvazioni).
LAMPERTICO. Domando la parola.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare.
LAMPERTICO. Non sapendo dire meglio di quello che ha detto il presidente, mi associo alle parole da lui pronunciate, come certo vi si associa il Senato.
Rimane la consuetudine, sempre bella, di manifestare i nostri sentimenti alle famiglie. Però a me pare superfluo esprimere questo voto, non essendovi dubbio che il nostro Presidente lo compia, se già non lo ha prevenuto.
PRESIDENTE. Mi sento in dovere di dichiarare al collega Lampertico che vennero già inviate le condoglianze del Senato alle famiglie del.
i defunti.
COCCO-ORTU, ministro di grazia e giustizia e dei culti. Domando la parola.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare.
COCCO-ORTU, ministro di grazia e giustizia e dei culti. In nome del Governo, mi associo alle eloquenti parole di mesto rimpianto, al tributo di omaggio reso dal nostro Presidente agli eminenti cittadini, rapiti alle arti, al foro, alla magistratura, all'esercito, alla cosa pubblica; i quali furono tutti vanto e decoro del Parlamento, onore del nome italiano. (Approvazioni).

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 27 novembre 1901.