MIRRI Giuseppe
14 dicembre 1834 - 05 settembre 1907 Nominato il 17 novembre 1898 per la categoria 14 - Gli ufficiali generali di terra e di mare. Tuttavia i maggiori generali e i contrammiragli dovranno avere da cinque anni quel grado in attività provenienza Emilia-RomagnaCommemorazione
Atti Parlamentari - Commemorazione
Tancredi Canonico, Presidente
Signori senatori! È legge fatale che ogni ripresa dei nostri lavori incominci con una nota dolente. [...]
Un'altra bella figura di patriota e di soldato è pure scomparsa dalle nostre file nella persona del senatore Giuseppe Mirri, nato ad Imola il 14 dicembre 1834 e morto a Bologna il 5 settembre 1907.
Anelante all'indipendenza ed all'unità della patria, fu uno dei più ardenti ed operosi membri della Giovane Italia.
Entrato nel luglio 1859 come luogotenente dei volontari delle colonne mobili romagnole, e poscia nel 26° reggimento fanteria dell'Emilia, passò nel 1860, dopo la marcia alla Cattolica, nella brigata Ferrara.
Ma, non appena si organizzava da Garibaldi la spedizione di Marsala, il Mirri presentò le sue dimissioni, si arruolò nei volontari, e partì per la Sicilia nella seconda spedizione capitanata dal Cosenz.
Pel singolare valore spiegato a Calatafimi fu nominato capitano. A Castel Morone, nella memorabile giornata del Volturno, in quelle cariche alla baionetta con le quali un pugno d'eroi votato alla morte permise a Nino Bixio di fugare le truppe del Merkel, prima che potesse venir soccorso dalla divisione Ruytz, battutosi il Mirri con tenace intrepidezza, cadde per quattro ferite, di cui tre nel petto; e, fatto prigioniero, fu chiuso nel forte di Gaeta.
Ricuperata la libertà per uno scambio di prigionieri, e superati felicemente gli esami prescritti pei garibaldini, che intendevano far parte dell'esercito Regio, ei vi fu incorporato col grado di maggiore.
Si distinse, come al solito, nella infelice battaglia di Custoza. Salito in sella alle quattro del mattino, non ne smontò che alle otto della sera.
Dando allo studio tutti i momenti di libertà che il servizio militare gli consentivano e che lo fecero ben presto prender posto fra i più valenti ufficiali superiori, percorse tutta la filiera dei gradi fino a quello di tenente generale, comandando successivamente le brigate Forlì e Brescia, le divisioni di Ravenna e Bologna, ed infine il VI corpo d'Armata in quest'ultima città.
Per il gran conto in cui era tenuto, fu mandato a Palermo nel periodo dei Fasci siciliani, e designato come uno dei quattro generali scelti pel comando di un'Armata in caso di mobilitazione.
Nominato senatore il 17 novembre 1898 e ministro della guerra nell'anno successivo, si mostrò sempre di un'attività instancabile, di un raro senso pratico, di un saldo e nobile carattere.
Cuore di romagnolo, mente equilibrata, intrepidezza calma sostenuta da un ardore giovanile, parco di parole, indefesso nell'opera, Giuseppe Mirri, col vuoto che la sua morte lascia nell'animo di tutti coloro che lo conobbero, fa sentire l'importanza ed il pregio di quanto egli compì per la nostra patria diletta.
Alla cara tua memoria, o carissimo collega, il plauso che è dovuto ai forti, e l'augurio che il tuo esempio trovi molti imitatori nella gioventù presente, alla quale incombe il compito di conservare, purificare ed elevare sempre più in alto la nostra Italia, che tu hai contribuito a far risorgere! Alla mesta tua vedova, ai superstiti fratelli le vive e cordiali nostre condoglianze! (Benissimo).
Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 5 dicembre 1907.