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MILIANI Giambattista

28 giugno 1856 - 14 aprile 1937 Nominato il 24 gennaio 1929 per la categoria 03 - I deputati dopo tre legislature o sei anni di esercizio e per la categoria 05 - I ministri segretari di Stato provenienza Marche

Commemorazione

 

Luigi Federzoni, Presidente

"PRESIDENTE. La più singolare, brillante e insieme solida versatilità caratterizzava l'alacre infaticabile tempra di Giovanni Battista Miliani. Il nome di lui resta legato alla fama internazionale di una delle più floride e interessanti industrie dell'Italia centrale: le cartiere di Fabriano, da lui ricondotte alle antiche fortune con un illuminato fervore di iniziative e di ardimenti, che era alimentato, oltre che da una eccezionale competenza tecnica, dall'amore per la città natale e per le sue tradizioni. Quell'importantissima opera dell'industriale si accompagnava e armonizzava felicemente alla vocazione ardente dell'uomo dei campi, che sapeva come il valore umano e nazionale dell'agricoltura non possa essere considerato secondo ad alcun altro nell'ordine produttivo.
Dall'esempio offerto personalmente col promuovere nelle sue terre ogni sorta di innovazioni e migliorie, dalla collaborazione preziosa data alle maggiori istituzioni agrarie della sua provincia e del Regno, alla illustrazione sempre precisa e avveduta dei nostri vitali problemi terrieri, compiuta durante la sua lunga appartenenza alla Camera dei deputati, alla onesta, appassionata e intelligente opera da lui svolta per due anni come Ministro dell'agricoltura nella difficoltosissima situazione creata dalla grande guerra, alla difesa costante degli interessi generali della nostra produzione agricola e soprattutto del nostro patrimonio forestale per la quale egli autorevolmente e utilmente intervenne tante volte anche nelle discussioni del Senato con quel giovanile entusiasmo che fu sino all'ultimo come la luce e il calore delle sue convinzioni, Giovanni Battista Miliani, fascista schiettissimo, meriterà di essere ricordato e onorato come uno di coloro che più fecero, fin da tempi di negligenza e di oblio, per il progresso e per il prestigio dell'agricoltura italiana, e che perciò si associarono poi con più pronto e sincero consenso alla organica restaurazione delle sorti di essa, attuata poderosamente dalla mente e dalla volontà di Mussolini.

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 11 maggio 1937.