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MASI Giorgio

08 novembre 1836 - 30 maggio 1915 Nominato il 04 marzo 1905 per la categoria 08 - I primi presidenti e presidenti del Magistrato di cassazione e della Camera dei conti provenienza Sicilia

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Giuseppe Manfredi, Presidente

Onorevoli colleghi! Nel tempo, in cui sono state chiuse le nostre sedute, abbiamo perduto i senatori Fergola, D'Alì, Grenet, Masi, Calvi, Massabò, Villa Tommaso, Campo, Balestra, Tournon, San Donnino, Di Martino, Florena, Salvarezza Cesare. [...]
Magistrato egregio, giureconsulto valente fu il senatore Giorgio Masi, che sedeva al sommo dell'ordine giudiziario, primo presidente della Corte di cassazione in Palermo, ove morì il 30 maggio. Nato in Piana vicino a quella città l'8 novembre 1836, spiegò il talento nelle scuole; e, compiti gli studi con onore, fu nel 1860 scelto a relatore nella Consulta di stato della Sicilia, ed a servire nel dicastero di grazia e giustizia; onde poco di poi entrò giudice civile nei tribunali. Passato al pubblico ministero, giunse nel 1863 [sic] al grado di sostituto procuratore generale in Catanzaro. Chiamato all'Avvocatura erariale in Palermo nel 1876, vi esercitò lungo un decennio; e, rientrato nella magistratura giudicante, l'ebbe consigliere la Corte di cassazione di Palermo, poi quella di Roma. Le meritate promozioni successive lo portarono alle presidenze delle Corti d'appello di Lucca e di Palermo; ed in Palermo nel 1905 salì a quell'alto seggio della Suprema corte, sul quale fu venerato sino alla morte. Nello stesso anno 1905 il Regio decreto del 4 marzo lo elevò al Senato. L'uno e l'altro consesso ha sentito dolorosamente la sua perdita. (Bene). [...]
ORLANDO, ministro di grazia e giustizia e dei culti.Domando di parlare.
PRESIDENTE, Ne ha facoltà,
ORLANDO, ministro di grazia e giustizia e dei culti.Assolvo il compito altrettanto onorevole quanto doloroso di esprimere a nome del Governo tutta la simpatia riverente, che esso prova innanzi ai gravi lutti, che quest'alto consesso ha subiti; e in questa simpatia si contiene il pieno consenso al tributo di riconoscenza e di lode, che le inspirate parole del Presidente illustre e degli altri senatori hanno apprestato alla memoria degl'insigni uomini, di cui piangiamo la perdita.
Ascoltando quelle parole, la mia mente quasi astraeva dalle persone singole, e al di sopra degli uomini commemorati, io vedevo passare innanzi ai miei occhi tutta una serie di vite nobilmente spese nei campi più diversi: dall'esercito all'amministrazione civile, dal Parlamento alle amministrazioni locali, dalle aule della giustizia alla cattedra della scuola e così via via - forme di attività diverse, ma congiunte tra loro da quest' unica idea e da quest'unica fede: il servizio reso alla patria (Bene! Bravo!).
E pensavo a quanti tesori di sapienza e di patriottismo in quest'Aula nobilissima si racchiudono. Né io nulla aggiungerei a quanto così egregiamente è stato detto; ma concederà il Senato che trovi qui un'eco la vibrazione di talune note particolari, che o per ragioni personali o per ragioni di ufficio più vivamente palpitano nell'animo mio, a proposito, della dipartita di alcuni valentuomini. [...]
E ricordo, qual ministro Guardasigilli, il nome di Giorgio Masi, che tutta la sua nobile esistenza dedicò alla giustizia, assurgendo meritatamente al grado più eccelso.

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 15 dicembre 1915.