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MARTINI Tommaso

02 settembre 1822 - 24 aprile 1893 Nominato il 21 novembre 1892 per la categoria 21 - Le persone che da tre anni pagano tremila lire d'imposizione diretta in ragione dei loro beni o della loro industria provenienza Puglia

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Marco Tabarrini, Vicepresidente

Signori senatori! Anche il breve periodo di tempo che trascorse dall'ultima adunanza del Senato, fu contristato dalla perdita dolorosa di quattro nostri colleghi: il commendatore Tommaso Martini, il conte Enrico Fossombroni, il prof. Arnaldo Cantani, il prof. Antonio Ciccone.
Tommaso Martini nacque in Oria, nel circondario di Brindisi, il 2 di settembre del 1822. Il largo censo da lui ereditato non gli fu tentazione d'ozio, ma sprone ad opere egregie. Gli studi afforzarono e diressero al bene i suoi sentimenti liberali e la naturale generosità del suo animo. Amministratore solerte del suo, raddoppiò la diligenza nell'amministrare il patrimonio degli istituti di beneficenza a lui confidati. Fu eletto sempre dal 1860 in poi al Consiglio della provincia [sic]; ed in tale qualità governò con cura paterna l'ospizio di santa Filomena di Lecce. Non pago di dare l'opera sua agli istituti esistenti, fondò in Oria uno spedale, dotandolo del suo di ben 100 mila lire. E tanto era l'affetto per questa umile terra ove era nato, che ne scrisse una storia, ricca di ricerche erudite, da lui pubblicata in Lecce nel 1884.
Nell'ultima crisi vinicola ed agraria che desolò la Provincia di Lecce, gran numero di contadini e di braccianti erano rimasti senza lavoro e senza pane. Il cuore del Martini non resse a quello spettacolo, e tosto mise mano ad un cospicuo edifizio sulle mura di Lecce, ove trovarono lavoro le braccia inoperose. Non è quindi meraviglia se all'annunzio della sua morte, avvenuta in Napoli il 25 di aprile ultimo, tra i primi a far giungere condoglianze alla famiglia, fossero gli operai da lui così generosamente soccorsi.
Era stato nominato senatore con decreto del 21 novembre 1892, e prestò giuramento nel successivo 12 dicembre. La sua nomina ebbe il plauso universale, perché il Martini meglio che dissertare sui mali delle classi lavoratrici, le soccorse largamente del suo, facendo benedire la ricchezza spesa in modo così generoso ed umano. (Benissimo). [...]
LACAVA, ministro di agricoltura, industria e commercio. Domando la parola.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare.
LACAVA, ministro di agricoltura, industria e commercio. Il Governo si associa a quanto testé dicevano l'onorevole Presidente e gli altri senatori, per la morte dei compianti senatori Enrico Fossombroni, Tommaso Martini, Arnaldo Cantani e Antonio Ciccone.
Io temerei di turbare gli elogi tributati, per quanto commoventi, altrettanto veri ed esatti dal nostro Presidente, se io ne aggiungessi altri. [...]
Per il Martini aggiungo che egli aveva una qualità molto rara, cioè che per quanto grande era la sua modestia, altrettanto era grande il suo amore per le opere filantropiche. Il suo luogo natio, la sua provincia hanno perduto un grande benefattore. [...]
PRESIDENTE. Il signor senatore Sprovieri ha proposto che siano inviate le condoglianze del Senato alle famiglie dei senatori defunti.
Chi approva questa proposta è pregato di alzarsi.
(È approvata).
Le condoglianze saranno inviate alle famiglie quanto prima.

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 6 maggio 1893.