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MARSILI Carlo

25 giugno 1805 - 18 marzo 1875 Nominato il 16 novembre 1862 per la categoria 21 - Le persone che da tre anni pagano tremila lire d'imposizione diretta in ragione dei loro beni o della loro industria provenienza Emilia-Romagna

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Francesco Maria Serra, Vicepresidente

Signori senatori. Anche oggi debbo compire un ufficio ingratissimo, annunciandovi nuovi lutti pel Senato e per l'Italia.
Il conte Carlo Marsili, membro di questa augusta Assemblea, decedeva in Bologna, sua città nativa, il 18 dello scorso marzo. Erede d'un nome nobilissimo e di una cospicua fortuna egli attese sin dalla prima giovinezza, e vi perseverò nell'età matura, agli studi seri e classici. Coltivò di preferenza l'economia pubblica e l'agronomia; e del frutto abbondante di studi siffatti, rendono ben la testimonianza alcuni suoi lavori pubblicati colla stampa, e riconosciuti assai commendabili per eleganza di stile e purezza dell'italica favella. Né questa fu delle moderne lingue la sola che egli possedesse, giacché parlava e scriveva perfettamente anche la francese.
Del ricco suo censo il compianto collega nostro usò con nobiltà di animo e con carità assai splendida.
L'asilo infantile di Bologna deve al conte Marsili la sua creazione; né è facile dire quanti ostacoli agli sforzi dell'animo suo nobile e generoso abbiano opposto, più che i tempi, i governanti di allora. Poveri di spirito, essi qualificavano cosiffatti stabilimenti come pericolose innovazioni.
Anche la Cassa di risparmio della sua città nativa lo ebbe qual altro dei fondatori; e poscia ammirò lo zelo ed il retto senso di lui quando ne diresse come capo l'amministrazione.
Universalmente conosciuto ed apprezzato come uomo amantissimo della patria, specchiato per probità, moderato nei giudizi, pratico nei consigli, egli fu dal voto popolare chiamato costantemente a far parte delle rappresentanze del Comune e della Provincia.
Il conte Marsili accolse volenteroso le nuove istituzioni nazionali e fu meritamente assunto all'elevato ufficio di senatore. Più volte io lo udii in Firenze dolersi di non potere, in causa della sua malferma sanità, prendere parte più assidua ai nostri lavori. E veramente dacché ebbe la sventura di perdere i due figli eredi del suo nome e delle sue virtù, la vita di lui prese abito di perenne mestizia e la sua salute ne ricevette una scossa terribile e funesta.
Il conte Marsili era uomo pio senza ostentazione, assennatamente tollerante ed in politica professava opinioni sinceramente moderate, ma ferme.
Per la sua morte i poverelli perdettero un padre generosamente caritatevole, la nobile Bologna un figlio virtuoso ed operosissimo, ed il Senato del Regno un membro distinto per coltura, per gentile costume e per nobile carattere.

Senato del Regno, Atti Parlamentari. Discussioni, 12 aprile 1875.