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MARAZIO Annibale

25 luglio 1830 - 23 gennaio 1916 Nominato il 14 giugno 1900 per la categoria 03 - I deputati dopo tre legislature o sei anni di esercizio provenienza Piemonte

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Giuseppe Manfredi, Presidente

Il senatore Marazio si spense in Torino il 23 gennaio. Di famiglia vercellese, nato era in Alba, ove stava per impiego del padre, il 25 luglio 1830. Trasferitasi la famiglia a Torino nel 1847, là fece gli studi e si laureò in giurisprudenza. Non esercitò professione, ma diedesi alla cultura letteraria, alla scienza delle finanze e del giure pubblico. Nel 1852 entrò ai giornali, e fu uno dei campioni della stampa liberale del periodo parlamentare subalpino e del risorgimento. Era superstite della Camera italiana inaugurata in Torino il 18 febbraio 1861. Eletto dal collegio di Santhià alla VIII legislatura, ebbe confermato il voto fino alla XIV, salvo che nella XIII fu dei rappresentanti del 3° collegio di Novara. Perdette il collegio nelle elezioni del 1886: ma trionfò in quelle del 1890 con gli 8000 voti del collegio di Alba-Bra-Cherasco. Di Cherasco fu sindaco, del quale ricordasi l'esemplarità. Fra i deputati fu dei principali; assiduo ai lavori della Camera; partecipante alle discussioni, immanchevole a quelle di finanza, diligente alle commissioni, forte oratore. Prese gran parte alla rivoluzione parlamentare del 18 marzo 1876, ma rifiutò i segretariati offertigli dal partito salito al potere. Accettò quello delle finanze e del tesoro nel 1878 con il ministro Magliani, da cui si staccò per sopravvenuto dissenso con le dimissioni del 12 gennaio 1883. Ci fu dato collega il 14 giugno 1900; e nella Commissione di finanze due volte fu relatore. Ma da ultimo l'attività ridusse alla penna. Pubblicò nel 1904 il libro Del Governo Parlamentare Italiano, e nel 1906 Il Partito Socialista Italiano e il Governo; attendeva ad un'opera sulla borghesia italiana interrotta dalla morte, che ce lo fa piangere. (Bene). [...]
ORLANDO, ministro di grazia e giustizia e dei culti.Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ORLANDO, ministro di grazia e giustizia e dei culti.[...]
E nel campo della politica, ben dolorosa è la perdita di Annibale Marazio, parlamentare, pubblicista, giornalista di antico stampo. [...]
Onorevoli senatori, io non so adeguatamente esprimere un sentimento complesso, che in questo momento mi grava sull'animo; ma io vorrei dir questo: che sembra quasi un triste destino la scomparsa di uomini così insigni in questo e in quell'altro ramo del Parlamento, in un'ora in cui alla patria più che mai occorrono le forze e le virtù di tutti i suoi figli, e specialmente dei suoi figli maggiori. (Approvazioni).Ma quanto in questo sentimento può esservi di ansia patriottica, si tramuta in un argomento di conforto, se pensiamo che da queste illustri tombe, testé dischiuse, sorge a noi, come sacro retaggio, l'ammonimento che c'incita sempre più ad una devozione piena verso la patria: quella patria cui essi, gl'insigni nostri morti, diedero tanta opera e apprestarono tanto onore nei campi del pensiero e della politica, per le virtù domestiche e per le virtù pubbliche. (Approvazioni vivissime - Applausi).

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 22 marzo 1916.