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MARAGLIANO Edoardo

01 giugno 1849 - 10 marzo 1940 Nominato il 14 giugno 1900 per la categoria 21 - Le persone che da tre anni pagano tremila lire d'imposizione diretta in ragione dei loro beni o della loro industria provenienza Liguria

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Giacomo Suardo, Presidente

La mattina del 10 marzo scorso chiudeva in Genova la sua luminosa vita terrena, nel novantunesimo anno d'età, Edoardo Maragliano, decano di questa nostra Assemblea, e che della lotta contro la tubercolosi fu antesignano ed apostolo fervente.
Il lutto del Senato è lutto della scienza medica italiana che riconosce in Edoardo Maragliano uno dei suoi più grandi maestri, alla cui scuola si formarono quarantatré generazioni d'allievi. "Non comprendo - egli diceva nel lasciare la cattedra - non ho mai compreso l'ozio finché Dio ci mantiene la forza e ci concede la gioia del lavoro". E continuò il suo magistero in quella scuola di perfezionamento di Genova ch'egli aveva fondata ed alla quale dedicò sino al sereno tramonto le sue energie, mirabili per la pienezza delle facoltà fisiche e mentali e per inesausta capacità di lavoro.
La sua attività, non soltanto scientifica ma profondamente sociale, il suo vivo prender parte alla vita, così in armonia con gli studi nei quali lascia una traccia indelebile, fanno che insegnante, scienziato e medico si fondessero in lui a comporre la luminosa figura dell'uomo apertamente sensibile ad ogni richiamo umano. Organizzava durante la guerra centri militari di accertamento diagnostico per la tubercolosi, dirigeva la scuola medica militare all'Università di Padova, meritando per la sua opera la croce di guerra; l'avvento del fascismo lo trovava convinto assertore dell'opera di ricostruzione e di difesa sociale. Nella seduta del 18 dicembre 1925 egli volle qui prendere la parola per benedire la Provvidenza che "aveva largito all'Italia nostra uno di quegli uomini che nei momenti paurosi dei popoli compaiono per la salvezza e segnano un'era nuova nella storia di una nazione".
Tenace assertore in questa Assemblea d'una politica sanitaria improntata a vasti e moderni principii, continuava e sviluppava fuori di quest'Aula attraverso l'assidua propaganda e il grande prestigio del suo nome, l'opera di profilassi umana e sociale sulla quale s'imperniava la sua attività di studioso.
La sua memoria, che sarà lungamente venerata nei nostri cuori, è affidata al ricordo delle più alte affermazioni della scienza, è legata alle più nobili battaglie per la difesa e la salvezza degli uomini dalle insidie del male.

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 6 maggio 1940.