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MANFREDI Felice

17 settembre 1819 - 03 dicembre 1895 Nominato il 04 dicembre 1890 per la categoria 13 - Gli avvocati generali o fiscali generali presso i magistrati di appello dopo cinque anni di funzioni provenienza Lombardia

Commemorazione

 

Atti parlamentari Commemorazioni.
Domenico Farini, Presidente

Signori senatori! Anche nella odierna seduta ho il rammarico di parteciparvi la perdita d'un collega.
Il senatore Felice Manfredi, che ieri morì ad Angera sul lago Maggiore, era milanese di nascita. L'anno 1845, ottenuta la laurea, aveva intrapresa la professione forense ed onorevolmente nella sua città la seguì.
Gli avvenimenti del 1859 ed il riordinamento che ne derivò, lo attrassero agli uffizi giudiziari. Vi recava dottrina, integrità, buon nome; lo distingueva, oltre alla pratica dei tribunali, lo zelo da cui erano mossi, verso i nuovi ordini, quelli che nel Governo nazionale vedendo soddisfatta una lunga speranza, avverato un alto ideale, andavano a gara per farne apparire i pregi, risaltare la bontà.
Trentasei anni trascorsi nel pubblico ministero, dei quali venti col grado di procuratore generale di Corte d'appello, misero sempre più in evidenza le egregie qualità dell'uomo dall'animo mite, del funzionario diligente, laborioso, rigido.
Fu ornamento della Corte d'appello di Casale presso la quale esercitò quasi sempre l'alto ufficio, che nell'ottobre passato dalla malandata salute fu costretto a lasciare, ottenendo alle nobili fatiche meritato riposo.
Di poco oltrepassati gli anni settantasei cessò la vita di lui operosa e degna; e perché tale già onorata ed or pianta da quest'Assemblea, a far parte della quale, si compiono oggi appunto i cinque anni, eran state all'estinto titolo l'alta carica e le lunghe benemerenze. (Benissimo).
COSTA. Domando la parola.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare.
COSTA. Il nostro Presidente ha commemorato il senatore Manfredi e ha detto di lui, come sempre, ciò che per giustizia. I colleghi in Senato, dovevano dire.
Io debbo ricordare l'amico ed il magistrato, come antico amico e come antico collega suo.
Nel Manfredi splendevano le doti, e specialmente quelle d'una parola fulgida, ardentissima nei dibattimenti penali; ma, se le qualità dell'intelligenza risplendevano, risplendevano ancora più in lui le qualità del cuore e del carattere.
Egli fu magistrato integerrimo, ed io, alla schiera dei nuovi magistrati, lo addito come esempio da seguire. (Bene).
CRISPI, presidente del Consiglio, ministro dell'interno. Domando la parola.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare.
CRISPI, presidente del Consiglio, ministro dell'interno. Il Governo si associa di gran cuore all'elogio tributato all'illustre magistrato e patriota.

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 4 dicembre 1895.