MALVANO Giacomo
15 dicembre 1841 - 08 novembre 1922 Nominato il 25 ottobre 1896 per la categoria 15 - I consiglieri di Stato dopo cinque anni di funzioni provenienza PiemonteCommemorazione
Atti Parlamentari - Commemorazione
Tommaso Tittoni, Presidente
Onorevoli colleghi. Nel riprendere i nostri lavori, inviamo innanzitutto un mesto pensiero ai cari colleghi scomparsi durante il periodo delle vacanze parlamentari.
L'8 novembre, dopo lunga infermità, è morto in Roma l'avv. Giacomo Malvano.
Nato in Torino il 15 dicembre 1841, nel 1861, non ancora ventenne, laureavasi in legge nel patrio ateneo, e poco dopo entrava, per concorso, volontario nel Ministero degli affari esteri, percorrendo poi rapidamente, grazie all'alacre ingegno ed alla grande operosità, tutte le tappe della carriera amministrativa, sì da giungere nel 1879 al grado di direttore generale degli affari politici.
Incaricato nel 1885 delle funzioni di segretario generale, fu nel 1887 nominato ministro plenipotenziario. Dopo una breve interruzione dovuta alla sua nomina, nel 1889, a consigliere di Stato, venne nel 1891 richiamato alla Consulta, dove così preziosi servizi aveva reso, colla carica di segretario generale che tenne poi quasi ininterrottamente fino al 1907, anno in cui venne nominato presidente di sezione del Consiglio di Stato.
Il 30 gennaio 1913 succedeva al tanto compianto senatore Bonasi nell'altissima carica di presidente del Consiglio di Stato, che tenne fino al dicembre del 1916.
Dire degnamente e completamente quali siano state le benemerenze dell'illustre uomo ora scomparso, è cosa ben ardua: ben si può dire aver egli speso tutta la vita al servizio della patria.
L'intelligenza pronta ed acuta, la prodigiosa memoria, l'altissimo spirito del dovere che si accoppiavano a modestia e gentilezza d'animo impareggiabili, fecero di lui un valentissimo funzionario, un abile uomo politico, un fine diplomatico. Educato alla scuola della vecchia diplomazia piemontese, ei ne seppe mantenere alte le tradizioni, e per lunghi anni impersonò la continuità dell'azione e dell'indirizzo nella politica estera italiana, godendo la piena fiducia di tutti i ministri che si succedettero alla Consulta. Anch'io ne potei apprezzare la preziosa cooperazione. Numerosissimi incarichi e missioni importanti egli ebbe e compì degnamente, soprattutto per la stipulazione dei trattati di commercio colle nazioni vicine, con cui la nuova Italia veniva stringendo vincoli di solidarietà economica.
Conoscitore profondo del diritto diplomatico, era anche abilitato alla libera docenza di tale materia. Fu membro attivo e reputato di numerose commissioni e del Contenzioso diplomatico e fu socio fondatore e Vicepresidente per molti anni della Reale Società Geografica, assai efficacemente cooperando alla pubblicazione degli Studi colombiani. Fu anche, fra l'altro, membro della Giunta Centrale di statistica, e del Consiglio Superiore del commercio.
Anche nelle altissime cariche occupate al Consiglio di Stato ei lasciò imperituro ricordo per la sua operosità, per l'esperienza della pubblica cosa, per l'esempio altissimo nell'adempimento dei propri doveri.
Alla nostra Assemblea apparteneva dal 25 ottobre 1896 e fu sempre mirabile esempio di assiduità; fu anche membro e presidente della Commissione permanente per i trattati, e partecipò a notevoli discussioni, specialmente in materia di politica estera. Fra noi non aveva e non poteva avere che amici; la sua bontà, la sua gentilezza di modi lo rendevano a tutti carissimo.
Una nobilissima vita si è spenta con Giacomo Malvano, e nessun miglior voto potremmo formulare pel bene della patria di questo: che l'amministrazione pubblica abbia molti uomini che gli somiglino.
Vada alla sua memoria il nostro vivo rimpianto, ai suoi cari l'espressione del nostro rammarico. (Bene).
FEDERZONI, ministro delle colonie. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
FEDERZONI, ministro delle colonie. Il Governo associa il suo reverente omaggio e il suo profondo compianto alle parole che dall'illustre Presidente di questa Assemblea furono pronunciate in commemorazione degli estinti membri dell'Assemblea stessa. [...]
Ricordo con animo riconoscente e commosso gli altri servigi resi alla patria da quei due veri maestri dell'arte diplomatica, che furono [...] e Giacomo Malvano, che in anni non lieti della nostra azione internazionale, portarono nell'opera loro uno spirito così profondo e vivo di patriottismo e di gelosa tutela degli interessi italiani.
Alla memoria di tutti cotesti uomini savi e insigni, che furono onore di questa Assemblea, il Governo rivolge il suo omaggio e compianto (Approvazioni).
Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 16 novembre 1922.