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MAGNI Francesco

15 luglio 1828 - 02 febbraio 1887 Nominato il 16 novembre 1876 per la categoria 21 - Le persone che da tre anni pagano tremila lire d'imposizione diretta in ragione dei loro beni o della loro industria provenienza Toscana

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Giacomo Durando, Presidente

Onorevoli colleghi. Con profondo rammarico partecipo al Senato la dolorosa notizia della morte del collega nostro professore Francesco Magni avvenuta in San Remo nelle ore pomeridiane del secondo giorno di questo mese.
Egli nato nel luglio del 1828 a Porta al Borgo in quel di Pistoia ci abbandona in buona età e prima di aver compiuto il dodicesimo lustro. Educato a sentimenti patriottici fu uno dei più caldi fautori della nostra indipendenza e ne dette degna prova impugnando, non ancora ventenne, le armi per la patria e combattendo valorosamente nella memorabile battaglia di Curtatone.
Che vi dirò dei meriti scientifici di Francesco Magni? La celebrità che esso si è meritatamente acquistata nell'esercizio dell'arte salutare e nell'insegnamento della scienza medica, specialmente nella parte oftalmica, parla per me. E lo ricorderanno lungo tempo particolarmente ai discepoli suoi gli scritti pregiati che egli lascia a loro insegnamento, e i precetti che egli dettava loro dalla cattedra dell'Università di Bologna dove professava la scienza oftalmica, e dalla clinica oculistica che pur dirigeva con tanto plauso.
Era senatore dal novembre del 1876 ed attendeva con lodevole attività ai doveri della carica prendendo specialmente parte allo studio delle materie sanitarie.
Di aspetto marziale e simpatico, di carattere schietto e leale lascia un gran desiderio di sé a chi lo conobbe, ed io mi associo a voi tutti deplorandone vivamente la perdita.
MOLESCHOTT. Domando la parola.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare.
MOLESCHOTT. Onorevoli colleghi; sia lecito di proferire una parola in omaggio alla memoria di Francesco Magni a nome della scienza, a nome dell'amicizia, a nome della patria.
Egli era uno di quegli uomini eletti in cui non mai si disgiunse l'azione dal pensiero.
Con mano ardita quanto abile egli militò contro i nemici della patria e contro quei numerosi malanni che affannano, che affliggono l'umanità in quel microcosmo del microcosmo che si chiama uomo, mentre quell'altro porta nome di occhio.
Egli poteva mettersi la mano sul cuore e dichiarare di aver contribuito con la mano e con il senno alla resurrezione della patria.
Egli valeva molto, molto poteva, perché moltissimo sapeva. Ed i suoi consigli salutari quanto efficaci furono ricercati nella culla della nostra civiltà, nell'Egitto, ed in quella sua ultima propagine nella lontana America.
Come amico era generoso, indulgente e pure fermo. L'uomo era modesto ma fiero; il maestro illustre ma pieno di pietosi ricordi, di umile venerazione per i suoi maestri; e ne diede prova luminosa quando la sua città natale, l'illustre Pistoia, celebrò parentali a quel celebre Filippo Pacini, al quale tutto il mondo faceva elogio, ma - sono dolente di doverlo dire - l'estero ancora di più che non il suo proprio paese. Fu sublime Francesco Magni nell'onorare la memoria del suo glorioso maestro che è stato uno dei più insigni naturalisti, dei più eminenti maestri della nostra epoca.
il Magni era lontano da ogni volgare ambizione, ma sempre pronto ad adoperarsi per la causa pubblica, assennato e liberale. Lo scienziato era il nucleo del cittadino.
Si dice che la morte di Francesco Magni fu accelerata perché apprese le infauste notizie che ci vennero dall'Africa. Se è vero, e non havvi ragione di dubitarne, quella morte che da molte settimane si prevedeva, sarebbe stata da uomo il quale morì come visse, morì cioè e visse d'amor di patria; ed è nell'amore della patria che Francesco Magni vivrà. (Benissimo!).
DEPRETIS, presidente del Consiglio, ministro dell'interno. Io mi associo a nome del Governo alle parole di cordoglio dell'illustre Presidente del Senato e dell'onorevole Professore Moleschott in memoria di Francesco Magni.
L'Italia ha perduto in Francesco Magni una illustrazione della scienza; e finché saranno in pregio tra gli uomini e soprattutto fra noi italiani l'amore della scienza e il patriottismo, la morte di Francesco Magni sarà sempre onorata.

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 5 febbraio 1887.