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LOCATELLI Umberto

16 dicembre 1878 - 04 ottobre 1958 Nominato il 09 agosto 1939 per la categoria 21 - Le persone che da tre anni pagano tremila lire d'imposizione diretta in ragione dei loro beni o della loro industria provenienza Lombardia

Commemorazione

 

Cesare Merzagora, Presidente

[...]
AMIGONI. Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
AMIGONI. Venerdì notte, in Lecco, ha chiuso la sua vita terrena Umberto Locatelli, cavaliere del lavoro e senatore del Regno. Con lui scompare una figura di grande rilievo, che ha affermato il nome del nostro Paese nel mondo.
Nato 80 anni fa a Ballabio in Valsassina, educato agli ideali risorgimentali di Dio, della famiglia, della Patria e del lavoro, orfano di padre ancor giovanetto, assunse, con la madre, la direzione della modesta azienda artigiana fondata dal nonno Mattia Locatelli.
La piccola azienda venne via via sviluppata con la collaborazione dei cinque fratelli, sino a costituire un notevole complesso industriale, sorretto da una rete commerciale di particolare rilievo che abbraccia tutto il mondo. Durante la prima guerra mondiale combattè con gli Alpini nel Trentino, e la fraternità d'armi e la passione per le sue montagne mai smentì anche successivamente. I meriti eccezionali nel campo del lavoro furono riconosciuti con la nomina a Cavaliere del lavoro nel 1933 e pochi anni dopo col laticlavio. Imprigionato dai tedeschi, soffrì il carcere con serena dignità; a guerra finita l'Alta Corte di giustizia lo riconfermò nella carica di senatore. Nel dopoguerra introdusse ad uno ad uno i figli nell'azienda e l'anno scorso, dopo un sessantennio di intenso lavoro, cedette loro l'intera responsabilità di reggere il complesso che egli aveva condotto a così alto prestigio.
A me è grato ricordare Umberto Locatelli come lo conobbi giovanissimo professionista, chiamato a collaborare per la realizzazione di una serie di opere da lui donate alla sua città: il restauro della Torre viscontea, la scalea monumentale della Basilica, la costruzione di un gruppo di palazzine destinate ai più umili concittadini.
Alla vedova, ai figli, il mio reverente cordoglio, mentre prego l'onorevole Presidente di voler esprimere alla famiglia quello del Senato.
DARDANELLI. Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
DARDANELLI. A nome del Partito liberale italiano mi associo alle nobili parole pronunziate dal senatore Amigoni in memoria di Umberto Locatelli, con animo commosso, anche per il grande impulso che egli diede all'industria casearia italiana e al miglioramento zootecnico, in conseguenza, di tutta la nostra Italia e specialmente della Lombardia. Unisco la mia parola di cordoglio per la scomparsa di questo uomo che ha illustrato la nostra industria e la nostra Patria.
TOGNI, Ministro dei lavori pubblici. Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
TOGNI, Ministro dei lavori pubblici. A nome del Governo mi associo alle parole di cordoglio pronunziate per la scomparsa del senatore del regno Umberto Locatelli.
PRESIDENTE. A nome dell'Assemblea esprimo i sentimenti di vivo cordoglio per la scomparsa di Umberto Locatelli. Assicuro il senatore Amigoni che di tali sentimenti mi sono già reso interprete presso la famiglia dell'estinto.

Senato della Repubblica, Atti parlamentari. Resoconti stenografici,7 ottobre 1958.