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LAZZARO Giuseppe

06 aprile 1825 - 20 marzo 1910 Nominato il 03 giugno 1908 per la categoria 03 - I deputati dopo tre legislature o sei anni di esercizio provenienza Campania

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Giuseppe Manfredi, Presidente

Nuovo lutto ci sorprende. La morte, nella notte, ci ha fatto mancare il senatore Giuseppe Lazzaro. [...]
Fu graditamente accolto l'onorevole Lazzaro dal Senato fra i nominati nel 3 giugno 1908; ma niuna azione ai lavori, quasi niuna presenza, ci prestò infermo. Bensì lunga e chiara traccia ne rimane alla Camera dei deputati, ove dall'VIII alla XXII legislatura rappresentò i collegi di Conversano, Monopoli, Napoli III e Bari; onde fu chiamato il veterano della vita parlamentare. Niuno più assiduo; egli il massimo custode e zelatore del regolamento; operosissimo nelle commissioni; opportuno nelle discussioni; nel tempo stesso, che attendeva alle cose letterarie ed alle faccende giornalistiche, coltivate sin dai più giovani anni, nei quali anche fu dedito all'insegnamento; come curavasi dall'amministrazione cittadina e provinciale di Napoli e d'istituti di beneficenza. Delle sue pubblicazioni per la stampa si ricordano: la Storia della compagnia delle Indie; quella della Questione d'Oriente; la Vita di Liborio Romano; quella di Pietro Colletta; il Saggio storico cronologico dei fatti delle Due Sicilie dai tempi antichi agli odierni;la Fisiologia del Parlamento Italiano.
De' ricordi della vita di Giuseppe Lazzaro sono gloriosi quelli della cospirazione, dell'esilio e della prigionia borbonica, della congiura nei comitati segreti dell'insurrezione, della cooperazione al nazionale risorgimento, ai principii del quale la sua fede durò costante, come caldo il suo animo di amor patrio e di sensi liberi fino all'estremo respiro. Onore alla tomba, e viva la memoria di Giuseppe Lazzaro. (Benissimo). [...]
PIERANTONI. Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
PIERANTONI. Conobbi Giuseppe Lazzaro nel 1857. L'onorevole Presidente ha ricordato le cospirazioni nelle quali il forte estinto agì potentemente. Io ricordo che egli pubblicava un piccolo giornaletto clandestino, diffuso fra la parte liberale, di cui il Governo non giunse a scoprire gli autori. Quando si erano composti i due comitati, uno dell'ordine, che credeva compiere la liberazione d'Italia senza l'arrivo del generale Garibaldi e l'altro di azione, il Lazzaro fu sempre costante nel campo dell'azione e nei suoi principii. L'unità della patria era la divisa del giornale Roma, che rappresentava le aspirazione del Mezzogiorno, nel quale lungo tempo scrisse.
Prego l'onorevole Presidente del Senato di mandare un saluto alla vedova e alle altre persone di famiglia. (Benissimo).
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Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 21 marzo 1910.