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LACAITA Giacomo Filippo

04 ottobre 1813 - 04 gennaio 1895 Nominato il 28 febbraio 1876 per la categoria 21 - Le persone che da tre anni pagano tremila lire d'imposizione diretta in ragione dei loro beni o della loro industria provenienza Puglia

Commemorazione

 

Atti parlamentari Commemorazioni.
Domenico Farini, Presidente

Signori senatori! Doloroso è a me l'annuncio, a voi l'udire dei colleghi venuti a morte dacché non ci adunammo. [...]
In età di anni ottantadue, due mesi e venti giorni, morì a Posillipo il 5 gennaio il senatore Giacomo Lacaita nativo di Manduria.
Avvocato, in Napoli abitò ed esercitò la professione. Frequente ai più eletti ritrovi, in molta dimestichezza con forastieri di alto grado, si strinse in amicizia con Guglielmo Gladstone venuto a svernare nel mite clima. Codesta intimità fu cagione che egli, sebbene fosse noto per opinioni temperate, e non avesse partecipato ai moti del biennio precedente, pur venisse come agitatore in carcere sostenuto. Da ciò le indagini dell'illustre britanno sulle prigioni, sui giudizii, sul mal governo che a uomini così miti e rispettivi non risparmiava le sevizie: da ciò il fiero stigma. Un alto patrocinio lo restituì a libertà; ma chiamato in colpa di aver fornito argomenti appunto alle famose lettere a lord Aberdeen dovette uscir dal Regno e, per lo stesso alto patrocinio, n'ebbe licenza. Presa stanza in Inghilterra vi si accasò e fu di quelli che alla patria sventurata acquistarono buon nome, come se tutta quanta in essi soli vivesse. Notorietà e reputazione gli diedero alcuni pregiati lavori letterarii: cito la pubblicazione d'un commento dantesco posseduto da lord Vernon, di cui aveva ordinato ed illustrato la splendida biblioteca. E nella pubblica stima poggiò tanto alto da ottenere nel 1855 la cittadinanza inglese e nel 1858 l'ufficio di segretario del Gladstone, commissario straordinario alle Isole Ionie.
Poiché all'Italia volsero sorti propizie, egli che le aveva costantemente raccomandate agli illustri ai quali i casi della vita lo accostarono e le qualità sue resero caro, fu per la prima legislatura del nuovo Regno eletto deputato da due collegi. Rappresentò quello di Bitonto, ed ebbe posto ragguardevole nella propria parte, i capi della quale lo ricercarono di consiglio e gli affidarono incarichi concernenti la finanza in ispecie per l'Inghilterra; perché là visse sempre buona parte dell'anno, a Napoli, a Firenze, in terra d'Otranto passando l'altra.
Era senatore dal 28 febbraio 1876. Di tratto in tratto in mezzo a noi, la persona annosa atteggiata a dignitosa compostezza ed il ragionare pacato e grave ne mettevano in risalto il fermo carattere.
A Giacomo Lacaita che presso gli stranieri usò ingegno, cultura ed animo in prò della terra natale, il nostro rimpianto (Approvazioni).

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 12 giugno 1895.