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LA LOGGIA Gaetano

23 dicembre 1808 - 08 novembre 1889 Nominato il 15 febbraio 1880 per la categoria 05 - I ministri segretari di Stato provenienza Sicilia

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Domenico Farini, Presidente

Signori senatori! Dovere d'ufficio, animo di collega, pietà, vogliono che io rammenti le numerose e gravi perdite fatte dal Senato, i meriti degli estinti. [...]
Il senatore Gaetano La Loggia, trapassato nella prima ora del giorno 8 novembre in Palermo, luogo di sua nascita, fu uomo d'ingegno e sapere non comuni.
La medicina, che esercitò con grido, fugli via a propagare in mezzo alla numerosa ed eletta clientela, della quale godeva amplissima fiducia, i suoi liberi sentimenti con saldezza di affetto e di propositi tenacemente professati.
Affabile ed osservante degli uffici che schiudono il cuore di ogni ordine di cittadini, rendono salde le amicizie, accaparrano la benevolenza, conquistò il favore popolare. Cospiratore, a danno del Borbone, prima e dopo del 1848, ebbe molta parte nelle due sollevazioni che la Sicilia liberarono dal nefario dominio.
Fu esule, fra quei due moti, in Piemonte. Rientrato nell'isola verso il 1858 a lui facevano capo i fuorusciti ed i patriotti ed egli ravvivava la speranza, riaccendeva la fiamma del riscatto.
Presidente del Comitato delle barricate, il 27 maggio 1860, della liberazione di Palermo strumento efficacissimo, fu fautore zelante, autorevolissimo della dittatura del generale Garibaldi. Il quale, nominandolo successivamente ministro dei lavori pubblici, poi degli esteri, ed infine comandante la guardia dittatoriale, diegli prova, oltreché di grandissimo affetto, del molto che da lui la patria aspettava, del gran conto nel quale i servizi resi lo facevano tenere. E la dignità senatoria, concedutagli il 15 febbraio 1880 confermò le benemerenze di lui.
Le confermavano il dolore e le singolari onoranze onde tutta Palermo ne accompagnò la bara; onoranze degne di Gaetano La Loggia, cittadino illustre che amò la Sicilia e l'Italia sovra ogni cosa, per l'Italia e per la Sicilia da forte operando; filantropo sviscerato che passò la vita, lunga di quasi ottantun anni, beneficando. (Benissimo, approvazioni). [...]
ERRANTE. Chiedo la parola.
PRESIDENTE. Il senatore Errante Ha facoltà di parlare.
ERRANTE. Signori senatori! [...]
Dopo di lui é stata annunziata la morte di un altro patriota, di Gaetano La Loggia, uomo di molto intelletto, di principi liberissimi, che cooperò per tutta la vita non solo a redimere la patria dalla schiavitù, ma a beneficare i sofferenti, mostrandosi in tutte le pubbliche sciagure, cominciando dall'epoca del 1848, quando soccorreva i feriti alle barricate, fino agli ultimi tempi, non ricevendo obolo alcuno dai poveri, ed a forza consentiva di essere rimunerato dai ricchi.
Animo veramente eletto, il cui cadavere fu accompagnato al sepolcro dal compianto unanime della sua città natia, dalle benedizioni dell'umanità sofferente. [...]
PRESIDENTE. L'onorevole presidente del Consiglio Ha facoltà di parlare.
CRISPI, presidente del Consiglio. Il Governo si associa di gran cuore alle parole di cordoglio pronunziate dal nostro illustre Presidente. [...]
Fra i nomi che furono ricordati con parole così calde e d affettuose, ne troviamo di quelli i quali sono intimamente legati alla storia delle cospirazioni e delle guerre della nostra indipendenza.
Tanto di Gaetano La Loggia, quanto di Michele Amari, dei quali si è specialmente trattenuto l'amico senatore Errante, io non potrei di più di quello che egli abbia detto. [...]
Gaetano La Loggia fu da me conosciuto fino dal 1836, giovanissimo io, lui potente e dotto fisiologo, gloria dell'Università palermitana.
Anche egli fin dai primi anni prese parte alle cospirazioni della patria e subì l'esilio. Anche egli soffrì dolori per la tirannide e prestò l'opera sua alla causa della libertà, tanto nel 1848 quanto nel 1860.

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 26 novembre 1889.