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GROSSO Giacomo

25 maggio 1860 - 14 gennaio 1938 Nominato il 02 marzo 1929 per la categoria 21 - Le persone che da tre anni pagano tremila lire d'imposizione diretta in ragione dei loro beni o della loro industria provenienza Piemonte

Commemorazione

 

Luigi Federzoni, presidente

"PRESIDENTE. Prima di riprendere le nostre discussioni, rivolgiamo il pensiero ai cari camerati che abbiamo ultimamente perduto.
[...]
Lungo trascorrere di anni e mutare di maniere e di gusto non avevano influito sulla personalità artistica di Giacomo Grosso, né sulla preferenza dimostrata costantemente da una parte notevole del pubblico per il vecchio pittore torinese. Quasi sessant'anni di assiduo lavoro, alimentato da una fecondità facile ed elegante che non abbandonò il Grosso nemmeno verso la fine della sua vita, avevano raccolto intorno a lui una moltitudine di ammiratori fedeli. I suoi esordi furono trionfali, assicurandogli presto larghissima fama con talune opere di carattere romanticamente narrativo, nonostante l'accentuato naturalismo dell'esecuzione, che ebbero la loro espressione culminante nella celeberrima tela, andata poi distrutta, del Supremo Convegno. Ma il nome di Giacomo Grosso resta affidato soprattutto ai ritratti, alcuni dei quali sono inimitabili principalmente per la finezza del colore e la maestria dell'ambientazione, pregevoli documenti di un'arte tipicamente ottocentesca. In questi ultimi anni l'insigne pittore si era rivolto con singolare predilezione alle nature morte, ritrovando nel contatto con la più umile realtà quella brillante freschezza di toni e quella sorprendente efficacia riproduttiva del vero visibile, che gli avevano procurato i clamorosi successi degli inizi. Così il buon maestro ha chiuso la sua copiosa e fortunata carriera, fra l'attento rispetto di molti di quegli stessi giovani, che non di rado manifestano la propria ansia di novità, dispregiando, se non cercando di eguagliare, l'eredità del passato [...].
SOLMI, Ministro di grazia egiustizia. Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
SOLMI, Ministro di grazia e giustizia.Il Governo Fascista si associa alle elevate parole pronunciate dall'Illustre Presidente di questa Assemblea in onore dei Senatori scomparsi".

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 21 marzo 1938.