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GORRESIO Gaspare

20 luglio 1808 - 20 maggio 1891 Nominato il 15 febbraio 1880 per la categoria 18 - I membri della Regia accademia delle scienze dopo sette anni di nomina provenienza Piemonte

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Domenico Farini, Presidente

Signori senatori! Doloroso dovere mi incombe di commemorare oggi innanzi a voi due colleghi che, ai dì passati, morte ci rapiva: i senatori Ignazio Florio e Gaspare Gorresio. [...]
Gaspare Gorresio nacque il 20 di luglio dell'anno 1808 a Bagnasco, su quel di Mondovì.
Laureaosi in belle arti nell'Università di Torino, perfezionatosi con più profondi studi di filologia e critica storica a Vienna, fu poi solennemente aggregato alla Facoltà di filosofia e belle lettere nel torinese ateneo.
E, verso il 1832, professò storia in quella Accademia militare, dove allora insegnavano le matematiche discipline e le lettere quei sommi che furono il Plana ed il Mamiani.
Intanto gli studi filologici, che del Gorresio erano la mira suprema, la più viva passione, ricevevano in Francia ed in Germania nuovo e sapiente indirizzo: illustre fra gli illustri cultori di essi, il Bournouf, aveva grido in Parigi. A Parigi adunque, sotto gli auspici di Re Carlo Alberto, traeva il Gorresio per imparare colà guida di tanto maestro la lingua sanscrita.
E là a quella scuola, là diretto da quel dotto, si vi addottrinò tanto da potere volgarizzare il maggior poema dell'India che è il Ramayana e, colla munificenza del suo re, darlo alle stampe.
Opera di gran mole, di lena grandissima, che i dotti d'Europa ammirarono ed ammirano e che collocò il Gorresio fra quelli di più bella rinomanza.
La Cattedra di lingua sanscrita, che egli ebbe nel 1852 in Torino, fu la prima in Italia e la tenne con sommo onore a decoro di quell'ateneo fino al 1859. Da allora, abbandonatala, fu prefetto della biblioteca nazionale e segretario perpetuo dell'Accademia delle scienze di quella città; incarichi tutti nei quali fece mostra di molto sapere, pur sempre attendendo con intenso amore ai prediletti studi filologici e storici sull'estremo Oriente, dei quali lasciò morendo un ricco tesoro, una doviziosa messe.
Era senatore dappoi il febbraio 1880; morì il giorno 20 di questo mese.
Intelletto alto e vigoroso, costanza di propositi sollevarono il Gorresio e tale altezza di sapienza, a tale splendore di fama cui soltanto raggiungere possono ingegno eletto, saldo carattere, studio indefesso. Con lui si è spento un cittadino venerando, un luminare delle lettere, un'illustrazione italiana.
Il Senato, saluta con reverenza la memoria del collega che fu onore d'Italia. (Benissimo).[...]
MAJORANA-CALATABIANO. Domando la parola.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare.
MAJORANA-CALATABIANO. Io mi associo al voto che propone l'onorevole Guarneri e credo di adempire nel medesimo tempo al dovere di senatore e d'interpretare il sentimento degli onorevoli colleghi, pregando il Senato di volere emettere simile voto perché venga partecipato alla famiglia del compianto senatore Gorresio.
PRESIDENTE. Il senatore Majorana prega il Senato di esprimere uguali condoglianze anche alla famiglia del compianto senatore Gorresio.
Metto ai voti le due proposte.
Chi le approva è pregato di alzarsi.
(Approvato).

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 25 maggio 1891.