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GIUSTINIAN Giambattista

25 dicembre 1816 - 01 aprile 1888 Nominato il 05 novembre 1866 per la categoria 21 - Le persone che da tre anni pagano tremila lire d'imposizione diretta in ragione dei loro beni o della loro industria provenienza Veneto

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Marco Tabarrini, Vicepresidente

Riprendendo il Senato il corso delle sue adunanze ordinarie, primo dovere della Presidenza si è di commemorare i colleghi defunti in questo ultimo intervallo.
Noi abbiamo perduto i senatori conte Giustinian, Cesare Cabella ed il marchese Caracciolo di Bella, e sopra ciascuno di essi dirò brevi parole di compianto e di lode meritata.
Il conte Giambattista Giustinian, di cui deploriamo la perdita avvenuta in Venezia il 1° aprile scorso, aveva di poco varcato il quattordicesimo lustro della sua età. Discendente dalla antica nobiltà veneziana che ha tradizioni bellissime di patriottismo, fu amico di Daniele Manin, e con lui associato nei sentimenti più nobili, rese fin dal 1848 ragguardevoli servizi alla causa italiana, sia nella sua Venezia, dalla quale dovette ben presto emigrare, sia in Torino che scelse, nell'esilio, a sua dimora. Ivi, presiedendo i comitati di soccorso per l'emigrazione, prestò valido aiuto a quanti operavano per la indipendenza italiana, incontrando ogni maniera di sacrifizi nelle angustie a cui era ridotto per la confisca dei suoi beni inflittagli dal Governo austriaco. E di questa confisca con nobile orgoglio sdegnò sempre di domandare la revoca, pur sapendo di ottenerla. Circondato da ben meritata estimazione venne chiamato nel 1860 a rappresentare alla Camera il collegio di Edolo nella 7ª e nella 8ª legislatura, e nella 9ª quello di Verolanuova.
Appena liberata la Venezia nel 1866, fu scelto nella deputazione che portò i voti del plebiscito di quella città a Vittorio Emanuele, e fu elevato alla carica di primo magistrato cittadino. Non sdegnò poi gli uffici più umili di consigliere provinciale e di membro delle più importanti amministrazioni pie, nelle quali prestò indefessamente l'opera sua amorevole ed efficace fino agli ultimi giorni della sua vita.
Apparteneva a quest'alta Assemblea dal 5 di novembre del 1866, dove ebbe estimatori sinceri del suo nobile carattere e del suo operoso patriottismo. [...]
GRIMALDI, ministro di agricoltura, industria e commercio.Domando la parola.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare.
GRIMALDI, ministro di agricoltura, industria e commercio.In nome del Governo mi associo alle parole di compianto pronunziate dall'egregio Presidente e da altri onorevoli senatori in memoria dei tre illustri personaggi, che facevano parte di questo illustre consesso.
Il Governo non può non deplorare, insieme a voi, che si assottigli sempre più la falange degli egregi uomini e provati patriotti dei quali abbonda quest'alta Assemblea.
VERGA C. Domando la parola.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare.
VERGA C. Io proporrei che le condoglianze fossero estese anche alla vedova del senatore Giustinian ed alla vedova del senatore Cabella.
PIERANTONI. Domando la parola.
PRESIDENTE. Ha la parola.
PIERANTONI. Non avendo cognizione se le illustri donne degli altri due colleghi erano sopravviventi ai mariti non feci una proposta generale; ringrazio quindi l'onorevole senatore Verga di avere estesa la mia proposta.
PRESIDENTE. Le condoglianze a nome del Senato saranno rivolte alle vedove dei compianti senatori. Faccio peraltro osservare che le condoglianze, secondo l'uso, furono inviate alle famiglie degli illustri defunti appena ricevuto l'annunzio della morte dei tre senatori.

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 23 aprile 1888.