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GIUNTI Leopoldo

21 gennaio 1849 - 08 marzo 1927 Nominato il 30 dicembre 1914 per la categoria 03 - I deputati dopo tre legislature o sei anni di esercizio provenienza Calabria

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Tommaso Tittoni, Presidente

Onorevoli colleghi, molti e gravi lutti ci hanno colpito nel lungo intervallo dei nostri lavori. [...]
L'8 marzo è mancato repentinamente in Roma il barone Leopoldo Giunti e la sua dipartita è grave lutto per la nobile regione calabra. Era nato di antica patrizia famiglia in Sangineto il 21 gennaio 1849; dopo aver seguito i corsi dell'Accademia navale, raggiungendo il grado di guardiamarina, preferì dedicarsi all'amministrazione del patrimonio avito e all'agricoltura, di cui fu sempre appassionatissimo e benemerito cultore.
Padrone di una più che cospicua proprietà fondiaria, e conscio dei grandi doveri e delle grandi responsabilità che la ricchezza deve dare a chi sente amor di patria, fu tra i primi ad attuare i moderni mezzi tecnici ed a sollevare le condizioni dei contadini, spartendo in piccoli affitti i propri latifondi, contribuendo così non solo a sanare un male sociale non lieve ma anche a intensificare la coltura. Egli ha dato inoltre opera attivissima alle bonificazioni agrarie calabresi, distinguendosi per tenacia di sforzi e per bontà di risultati, sì da venire insignito della croce di cavaliere al merito del lavoro.
Attratto dalla vita politica, fu deputato durante 3 legislature per il collegio di Castrovillari dal 1897 al 1909. Fu della sua regione autorevole rappresentante, dedicando tutta la sua energia e la sua attività al benessere di quella e partecipò con grande zelo e competenza alla preparazione delle leggi speciali per la Calabria e alle discussioni concernenti l'agricoltura.
Sedeva tra noi dal 30 dicembre 1914 e anche in quest'Assemblea fu esempio di assiduità e sempre si occupò con amore degli interessi della Calabria e di questioni agricole. Gentiluomo dal tratto squisitamente cortese, modello d'ogni virtù cittadina e domestica, fu a noi tutti carissimo e grande è il vuoto ch'egli lascia tra noi.
Vada il nostro mesto commosso pensiero alla sua memoria, giunga alla sua desolata famiglia l'espressione del nostro profondo dolore. (Bene).
FEDERZONI, ministro delle colonie. Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
FEDERZONI, ministro delle colonie. Il Governo aggiunge una sua parola di reverente compianto alla celebrazione dei senatori defunti, nobilmente fatta dall'illustre Presidente di questa Assemblea. [...]
Tutti questi uomini insigni lasciano un ricco retaggio di affetti e di esempi. La nazione lo raccoglie e lo saprà degnamente custodire”. (Vive approvazioni - Applausi).

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 28 marzo 1927.