GIGLIUCCI Giovanni Battista
19 settembre 1815 - 29 marzo 1893 Nominato il 26 gennaio 1889 per la categoria 03 - I deputati dopo tre legislature o sei anni di esercizio provenienza MarcheCommemorazione
Atti Parlamentari - Commemorazione
Domenico Farini, Presidente
Signori senatori! Ci è stato tolto un altro collega, il conte Giovanni Battista Gigliucci.
Ascritto al Senato il 26 gennaio 1889, l'alto ufficio rimunerò il lungo, fedele, patriottico operare dell'estinto.
Il quale nella nativa Fermo, anzi nella Marca, come prima del 1848 e nei fatti di quell'anno e nei disastri seguenti era stato in vista fra chi ad indipendenza e libertà aspirava; così dopo il rinnovamento nazionale devotamente servì le libere istituzioni costantemente favoreggiate e promosse. Imperocché anche fra i fuorusciti del decennio espiatore egli, il conte Gigliucci, fu, come già in casa, nel novero di quelli che o per grado, o per dottrina, o per dovizia sovrastando, preparatori e strumenti delle future rivendicazioni, quasi capi d'ogni città, davan credito e direzione ai novatori.
Eletto al Consiglio dei deputati di Roma nei brevi ed agitati giorni nei quali la signoria dei chierici si chiarì incompatibile con le forme dei governi da loro stessi chiamati ammodernati; rieletto deputato durante tre legislature (VIII-X-XII) quando la sua divenne provincia del Regno d'Italia, i concittadini si mostrarono ognora grati e ricordevoli di lui, curante più di altri che di sé; di lui che non aveva esitato a risicare gli averi e la domestica quiete per il pubblico bene.
Nei due rami del Parlamento stimato e riverito quan'altri mai; fra i deputati per due sessioni segretario; ai lavori dell'una e dell'altra Camera partecipò fino all'ultimo con diligenza singolare. E neppure di questa, modestissimo quale era, si faceva bello; ma se l'arrecava a coscienza sia negli uffici politici, sia in ogni altro pubblico incarico di che i fermani, nella sua dirittura ed illibatezza confidenti, spesso l'onorarono.
Morì in Roma il giorno 29 marzo, trascorso più che mezzo il settantottesimo anno di età, e volle sepoltura senza corteo, né funebre pompa.
Del conte G.B. Gigliucci, che fu un fiore di gentiluomo e di cittadino il Senato rimpiange la perdita; chiunque lo conobbe da vicino, come me per lunghi anni, ne onorerà sempre la memoria.(Benissimo).
Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 12 aprile 1893.