senato.it | archivio storico

GEYMET Giovanni Battista Enrico

24 novembre 1831 - 24 maggio 1900 Nominato il 27 ottobre 1890 per la categoria 03 - I deputati dopo tre legislature o sei anni di esercizio provenienza Piemonte

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Giuseppe Saracco, Presidente

Signori senatori, [...] Nel giorno 24 maggio moriva in Pianezza presso Torino, in età di sessant'otto anni, quel fiore di patriota che rispondeva al nome di Gioan Battista Enrico Geymet. Nato di padre che appartenne al Parlamento subalpino, e lo educò al culto della libertà e della indipendenza nazionale, si diede, ancor giovanetto, alla carriere delle armi, ed entrato allievo nell'Accademia militare di Torino, ne usciva nel 1854 ufficiale dello Stato maggiore del genio, la sua arma prediletta nella quale percorse tutti i gradi, fino a quello di maggior generale, che gli fu conferito nel 1884, quando copriva la carica di direttore generale del genio presso il Ministero della guerra. Le condizioni della salute non gli consentirono sgraziatamente di rimanere più oltre in attività di servizio, ed egli stesso fu costretto, col dolore nell'anima, a domandare il collocamento in posizione di servizio ausiliario. Più tardi entrò nella riserva col grado di tenente generale.
Non gli era tuttavia mancata l'opportunità di pagare largamente il suo tributo alla patria. Già nel 1859 si era distinto nella direzione dei lavori sotto Peschiera, ed aveva perciò ottenuta la menzione onorevole al valore militare. Ma nella campagna di Ancona e della bassa Italia, poi nell'assedio di Gaeta, rifulse talmente il coraggio e l'intelligenza del giovine capitano, che ottenne altre due volte la menzione d'onore, e venne decorato della croce di cavaliere dell'ordine militare di Savoia, in premio dell'intrepidezza con cui condusse la sua compagnia contro la porta di Santa Margherita a Perugia, e l'impeto col quale spinse i suoi soldati alla pugna. Prese parte finalmente alla campagna del 1866, col grado di maggiore. Ma i fati così vollero che gli fu negato di dare novella prova sul campo di battaglia del suo incontrastato valore.
Più tardi, cioè nel 1877, gli elettori del collegio di Bricherasio lo inviarono a sedere nella Camera dei deputati, dove si mostrò talmente degno, per coltura di mente, per indipendenza di vita e per assiduità ali lavoro, di sedere nei Consigli della nazione, che gli stessi elettori gli confermarono il mandato nella successiva legislatura, ed altre due volte fu eletto a scrutinio di lista fra i rappresentanti del quarto collegio di Torino.
SENATORE del Regno dal 27 ottobre 1890, il degno uomo partecipò ai nostri lavori con quella diligenza che soleva portare nell'adempimento de' suoi doveri; ma il giorno doveva venire e giunse troppo presto, in cui i malanni lo costrinsero a ritirarsi nella sua villa diletta, dove serenamente morì.
Onorevoli colleghi! Gioan Battista Geymet sarà lungamente ricordato con onore, qui e per tutto altrove, nella sua vita di soldato e di patriota. Ma quello spirito eletto non si dorrà se i colleghi e gli amici numerosissimi rimpiangono anche più amaramente la perdita del cittadino dal cuor d'oro, dall'anima candida e buona, che anche in mezzo alle vicende politiche non conobbe odî né invidie, e passò su questa terra senza aver pur sospettato, che veruna creatura umana fosse capace di intendere e di operare il male. Tale fu il nostro bravo e caro Geymet, che Dio giusto avrà certamente raccolto nel suo seno in premio delle sue specchiate virtù. (Benissimo).
PONZA DI SAN MARTINO, ministro della guerra. Domando la parola.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
PONZA DI SAN MARTINO, ministro della guerra. Con sincero rimpianto io mi associo all'illustre nostro Presidente per commemorare il generale Geymet, la cui vita, tutta dedicata al bene dell'esercito e del paese, lascia in tutti noi una memoria simpatica ed onorata. (Approvazioni).
DI SAN MARZANO. Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
DI SAN MARZANO. Mi permetto, come compagno nell'esercito, collega alla Camera dei deputati, collega in Senato, di aggiungere una parola di compianto a quelle dette dall'illustre nostro Presidente e dal ministro della guerra in memoria del generale Geymet.
Soldato, diede prova di valore in battaglia; ufficiale del genio, lasciò traccia in lavori di ingegneria; deputato, lasciò ottima memoria nella Camera in cui sedeva. In Senato, finché poté intervenire, fu così ben visto e stimato, che ogni mia parola è assolutamente superflua.

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 19 giugno 1900.