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GERBAIX DE SONNAZ Maurizio

26 novembre 1816 - 21 maggio 1892 Nominato il 01 dicembre 1870 per la categoria 14 - Gli ufficiali generali di terra e di mare. Tuttavia i maggiori generali e i contrammiragli dovranno avere da cinque anni quel grado in attività provenienza Piemonte

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Domenico Farini, Presidente

Signori senatori! [...]
Addì 21 del mese la morte coglieva in Torino, dove era nato il 26 novembre 1816, il conte Maurizio de Sonnaz.
Rampollo di famiglia patrizia savoiarda, discendente per lungo, antico ordine di illustri che primeggiarono nello Stato e tennero i più alti gradi nella milizia, a questa fu attratto da naturale propensione e dalle domestiche glorie.
Privilegio di schiatta fece lui, allievo della Accademia militare, a soli quindici anni primo paggio d'onore di Re Carlo Alberto; privilegio di corte lo chiamò, a soli diciannove, luogotenente di cavalleria: singolari favori della nascita dei quali nella lunga carriera le onorate opere lo addimostrarono degno.
Infatti non appena il piccolo esercito piemontese, attingendo nel proprio valore e nella fede al Re lena adeguata alla grande causa, scese in campo per la prima guerra d'indipendenza, il capitano de Sonnaz brillò per intrepidezza e foga.
A Sommacampagna, a Custoza, a Valeggio, fuori le porte di Milano, sempre fu bello di ardimenti. Ed alla Berettara, con impeto quasi temerario, ruinando con due squadroni del reggimento Novara sul nemico incalzante, lo arrestava balenante, dando ansa e franchezza di riordinarsi alle fanterie di lui ammirate e lui plaudenti.
Nell'ottobre del 1848 promosso maggiore, la fresca età e la balda rinomanza dicevanlo speranza della cavalleria, di tutto l'esercito: né fu bugiarda promessa.
Organatore del reggimento Cavalleggeri di Monferrato nel 1850, colonnello dello stesso nel 1856 ammaestrando ed educando con passione, che artificio non crea se natura la nieghi, eccitò e preparò gli allori di Montebello. Dove alla testa di una brigata di cavalli, con sagacia ed intrepidezza straordinarie, rattenne il primo irrompere di quella numerosa schiera che, capitanata dallo Stadion, rischiarata dall'Urban, tentava separarci da Genova, scuoprire il nostro disegno verso Piacenza. Fortunatissimo episodio di quel primo combattimento, lieto auspicio di altre vittorie, bell'esempio di oculatezza agli alleati, a tutti di virtuoso sacrificio.
Nel settembre 1860, comandante la prima divisione attiva, Maurizio de Sonnaz con rapido assalto spazza Perugia dai pontifici; negli approcci di Ancona toglie loro le lunette di Monte Pelago e Monte Pulito; guida i granatieri all'assalto di Mola di Gaeta: ogni tappa gli arreca una gloria. (Molto bene).
Per merito di guerra maggior generale dopo Montebello; per merito di guerra, dopo Perugia ed Ancona, tenente generale; la medaglia di argento nel 1848, quella d'oro nel 1859; grande ufficiale dell'Ordine militare di Savoia, dopo Mola di Gaeta: ogni combattimento lo premia di un grado, il nuovo grado è fatto più bello da insigne onorificenza. (Benissimo).
Né basta: i fasti di lui corrono di bocca in bocca; aura di popolo ne accarezza il nome; voto di popolo, per sicuro intuito della missione dell'esercito, attesta al vittorioso la sua fede: Cesena nella 7ª legislatura, Perugia nell'8ª lo vogliono loro rappresentante.
comandante la divisione di cavalleria di linea, indi la riserva del corpo di spedizione, non ebbe nel 1866, Maurizio de Sonnaz, nuove occasioni di segnalarsi.
Ma anche terminata la campagna l'opera sua e come presidente del Comitato di cavalleria e quale comandante di corpo d'Armata durò fino al 1878, in cui, trascorsi quarantatré anni di studî e di servizi militari eminenti, fu collocato a riposo.
Di tali benemerenze Re Vittorio Emanuele, largo estimatore, lo onorò con specialissimi segni di sua grazia, chiamandolo a suo primo aiutante di campo, e nel medesimo anno 1870 ascrivendolo a questa Assemblea.
Per la quale commemorando io il gentiluomo, rimpiangendo, mietuto dalla falce inesorabile il fortissimo, i cui gesti noverano le epiche pagine del risorgimento, invoco, auspice il genio della patria, continuatori pari a lui imperterriti e gloriosi. Allora l'opera, cui Maurizio de Sonnaz mise la mano invitta, vivrà nei secoli! (Vive generali approvazioni).
DI SAINT-BON, ministro della marina. Domando la parola.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare.
DI SAINT-BON, ministro della marina. La circostanza di aver io l'onore di essere senatore del Regno mi addita a dovere di dire brevi parole in continuazione di quelle eleganti e sentite pronunciate dal Presidente di quest'Assemblea. Non starò a spiegare minutamente la vita del mio paesano, conte de Sonnaz, di cui con dolore debbo oggi deplorare la perdita.
Il nostro illustre Presidente ha passato eloquentemente in rivista tutta la sua vita, e rilevati i prodigi di valore da lui compiuti.
A me pertanto non rimane altro che associarmi alle sue parole in nome del Governo e deplorare il fatto che si va diradando la schiera di quei valorosi che hanno contribuito a formare l'unità d'Italia, ed il cui nome però resta registrato negli annali della patria e lascia nel cuore un sentimento imperituro di gratitudine profonda.
SENATORE FINALI. Domando la parola.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare.
SENATORE FINALI. Io sono lieto che l'onorevolissimo Presidente, menzionando con nobilissime parole i meriti di Maurizio de Sonnaz, abbia ricordato, che il collegio politico di Cesena fu il primo a dargli la testimonianza più ambita di benemerenza politica, eleggendolo dopo gloriose campagne deputato al Parlamento.
Così dalla Romagna venne il quel tempo l'esempio del come i popoli generosi apprezzino i servigi che dall'esercito sono resi all'indipendenza e alla libertà della patria. (Approvazioni).

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 25 maggio 1902.