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GERBAIX DE SONNAZ Ettore

03 gennaio 1787 - 07 giugno 1867 Nominato il 03 maggio 1848 per la categoria 14 - Gli ufficiali generali di terra e di mare. Tuttavia i maggiori generali e i contrammiragli dovranno avere da cinque anni quel grado in attività provenienza Estero

Commemorazione

 

Gabrio Casati, Presidente
Signori Senatori. Pur troppo non è esaurita la serie delle commemorazioni, ché altra pure dolorosa aggiungere ne debbo. Un valoroso veterano cui la patria debbe tributo d'onore e gratitudine, venne a mancare il 7 corrente mese, il Cav. Ettore Gerbaix de Sonnaz, Generale d'Armata, Senatore del Regno. Nato il 3 gennaio 1787 in Thonon, fece le sue prime armi qual volontario nelle guardie d'onore del 1o Impero e militò nelle terribili campagne del 1813 e 1814, sicché meritossi a quell'epoca di essere decorato della Legione d'onore. Era Luogotenente, quando restaurata ne' suoi dominii la Casa di Savoia, assunse l'assisa del proprio paese. Corse con distinzione i vari gradi della milizia ed ebbe diversi onorevoli comandi; nel marzo 1848 teneva quello di Novara: dichiarata in allora la guerra, comandò il 2o Corpo dell'Esercito. Nel dicembre di quell'anno assunse il portafoglio della Guerra, e fu elevato al grado di Generale d'armata. Occupato in comandi successivi, quantunque d'età fosse già grave ma alacre lo spirito e vigorosa la persona, nella guerra del 1859 ebbe l'incarico del comando delle truppe alla sinistra del Po e della difesa della linea della Dora. Nel 1862 fu inviato con missione onorevolissima a notificare a S.M. Alessandro II in Pietroburgo la formazione del Regno d'Italia.
Tanti onorati servigi gli meritarono le decorazioni più distinte non solo dello Stato, quali l'Ordine del Merito di Savoia, il Gran Cordone de' SS. Maurizio e Lazzaro, il collare del Supremo Ordine della SS. Annunziata e la medaglia pei 10 lustri di militare carriera, ma ben anco varie decorazioni straniere. Il cav. Ettore Gerbaix de Sonnaz al valore militare univa squisitezza di modi che lo rendevano accetto in sommo grado a chiunque lo avvicinasse. Destinato ad essere testimonio alle Auguste Nozze del Principe Amedeo, il malore lo sorprese alla vigilia; ma pure il suo amore all'Augusta Casa lo spingeva a farsi forza per compiere tanto ufficio, ma ne fu trattenuto, e diffatti quel male fu l'ultimo che lo afflisse. Egli lascia un gran desiderio di sé, il suo nome sarà tradizionalmente ripetuto nel nostro Esercito come ricordo di valore e di fedeltà alla sua bandiera, e fra noi, come quello d'uomo illustre ed intemerato.

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 14 giugno 1867.