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GERARDI Bonaventura

27 dicembre 1826 - 19 marzo 1898 Nominato il 27 ottobre 1890 per la categoria 03 - I deputati dopo tre legislature o sei anni di esercizio provenienza Lombardia

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazioni
Tancredi Canonico, Vicepresidente

PRESIDENTE. [...]
Signori Senatori. Nel breve intervallo corso dall'ultima nostra adunanza, tre colleghi ci furono dalla morte rapiti.
[...]
Il 19 marzo corrente moriva in Limone San Giovanni (provincia di Brescia), ove era nato il 27 dicembre 1826, il senatore Bonaventura Gerardi. Laureatosi in giurisprudenza, si diede all'esercizio del notariato, professione che esercitò sempre con grande valore e probità esemplare.
Patriota sincero ed ardente, cooperò all'indipendenza ed alla libertà del nostro paese.
Deputato di Brescia per ben quattro legislature (dal 1876 al 1890), prese parte attiva nelle discussioni relative a materie di agricoltura e più ancora in quelle di finanze; nelle quali, specialmente quando si trattò della perequazione fondiaria, pronunziò discorsi ascoltatissimi, che rivelarono in lui una grande competenza in siffatte questioni e gli acquistarono nella Camera un'autorità incontestata.
Con regio decreto del 17 aprile 1887 fu nominato segretario generale (come allora si diceva) al Ministero delle finanze ed interim del Tesoro, ufficio da cui si dimise il 19 luglio 1888.
Il 27 ottobre 1890 fu fatto senatore.
Le sue occupazioni e lo stato della sua salute non gli permisero di spiegare nella Camera vitalizia quell'attività che aveva mostrato sì vigorosa ed efficace nella Camera elettiva. Ma la sua nobile figura di cittadino intemerato, dotto ed operoso, rimase sempre come un centro simpatico di attrazione morale che gli acquistava la reverenza e l'affetto di quanti lo conoscevano.
Egli era nel picciol numero di coloro che si studiano di essere, non di parere: di fare del bene più che di parlarne: di non agire per agire, ma gi agire soltanto allorché lo reputano doveroso ed utile.
È quindi uno schietto sentimento di affettuoso compianto ch'io esprimo a nome del Senato per la morte del senatore Gerardi.(Benissimo)
GRIFFINI. Domando la parola.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare.
GRIFFINI. Come amico personale ed anche politico del senatore Gerardi, come appartenente al medesimo gruppo di provincie, come legale, senza adesso misurare la distanza che può esservi stata su questo rapporto tra me e lui, e come amante di cose agrarie, nelle quali il senatore che noi perdemmo era versatissimo, quale si è addimostrato nei lavori del Senato, io esprimo il mio rammarico per la perdita che il Senato ha fatto, perdita che certamente sarà riconosciuta grave, malgrado che il Gerardi non abbia, come è stato detto opportunamente nella commemorazione fatta dall'onorevolissimo Presidente, non abbia avuto agio di spiegare le sue alte doti in questo Consesso come le aveva spiegate antecedentemente.
Io concludo pregando il Senato, non solo ad associarsi alla commemorazione che ha fatto l'onorevole nostro Presidente, ma ben anche a voler inviare le sue condoglianze alla vedova, la quale è stata privata di un uomo di grande valore per il proprio paese e altamente affezionato alla sua famiglia.
PRESIDENTE. Come il Senato ha udito, il signor senatore Griffini ha proposto che s'inviino alla vedova del senatore Gerardi le condoglianze del Senato.
Chi intende approvare questa proposta è pregato di alzarsi.
(Approvata).
DI SAN MARZANO, ministro della guerra.Domando la parola.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare.
DI SAN MARZANO, ministro della guerra.A nome del Governo aggiungo che esso sente vivamente la perdita dei senatori stati testé commemorati dal nostro presidente, e la sente vivamente per le esimie qualità dei defunti, quali oltre alle qualità pregevoli individuali, hanno reso servizi eminenti al paese in funzioni governative ed in missioni, nelle quali lasciarono larga traccia dell'opera loro. (Bene).

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 23 marzo 1898.