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GANDOLFI Antonio

20 febbraio 1835 - 20 marzo 1902 Nominato il 21 novembre 1901 per la categoria 03 - I deputati dopo tre legislature o sei anni di esercizio provenienza Emilia-Romagna

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Giuseppe Saracco, Presidente

Signori senatori! Ancora un lutto per il Senato, io scrivevo ieri. Oggi ho il dolore di dover aggiungere, dappresso ad un triste annunzio ricevuto pur dianzi che una seconda perdita è sopraggiunta a contristare il Senato. [...]
Di Bologna, dove esercitava le funzioni di comandante del VI corpo di Armata, giungeva poche ore addietro la dolorosa notizia della morte che colpì d'improvviso nella scorsa notte il nostro bravo collega Antonio Gandolfi, in età di sessantasette anni appena compiuti.
Io non saprei dire di lui, nei pochi cenni che mi sono imposti dalla brevità del tempo, quel che voi già non sappiate.
Uscito fuori nel 1853 dalla regia Accademia militare estense, con la qualità di cadetto, egli aveva nei venti anni scorsi di poi raggiunto il grado di maggiore nel corpo di Stato maggiore, quando nel 1874 gli elettori politici di Carpi, sua patria, lo inviarono a sedere, quale rappresentante di quel collegio, nella Camera dei deputati. Ed egli, che insofferente d'ozio, aveva, nel frattempo, frequentato l'Università di Modena, riportando nel 1858 la laurea di ingegnere, fece così lunga e felice prova della perizia acquistata così nelle armi, come nelle materie attinenti alla ingegneria, che gli elettori di Carpi, poi quelli di Modena, fecero a gara a riconfermargli il mandato, fino a che la Maestà del Re nel novembre 1901 lo chiamò a sedere nel Senato del Regno: tanta era l'estimazione in cui era venuto appresso i colleghi, in considerazione dei molti e dotti lavori da esso compiuti nel giro di così lunghi anni che rimarranno negli atti del Parlamento, in memoria ed onore del nostro bravo collega!
Ma Antonio Gandolfi fu soprattutto un soldato, ed un prode soldato; e quando l'alto grado raggiunto nella milizia gli impose nuovi e maggiori doveri, diede tutto se stesso all'esatto e fedele compimento delle nobili e delicatissime funzioni di comandante di corpo di Armata, sempre esercitate con altissimo onore.
La strettezza del tempo non mi consente parlare più ampiamente di Antonio Gandolfi parlamentare, soldato e scrittore insigne di cose militari. Ma come gli atti del Parlamento stanno lì ad attestare quanto egli abbia bene meritato dalla patria quale rappresentante del popolo nei Consigli della nazione, gli stati di servizio del nostro ottimo collega nella carriera delle armi bastano a dimostrare, quale e quanto grave sia la perdita che la patria deve lamentare con la dipartita del valoroso e dotto soldato.
Insignito della medaglia Mauriziana pel merito militare di dieci lustri, decorato della medaglia d'argento al valor militare per essersi distinto alla presa di Civitella del Tronto, combattente nella campagna del 1866 ed in quella della occupazione di Roma nel 1870, governatore e duce nell'Eritrea nel 1890 e nel 1891, Antonio Gandolfi ha bene meritato che il di lui nome sia lungamente ricordato con onore alle generazioni che si presentano sulla scena del mondo, come degno di essere imitato da chi ama la patria, ed intende dedicarle la vita.
Noi del vecchio tempo, ci sentiamo fieri di averlo avuto fra noi, ed auguriamo fidenti che dove si dovesse correre alle armi per la difesa dell'unità e della libertà della patria, sieno sempre per sorgere altri uomini della tempra e del valore di Antonio Gandolfi, nostro compianto collega ed amico, a tener alta ed inviolata la bandiera della nazione. (Approvazioni).
PONZA DI SAN MARTINO, ministro della guerra.Domando la parola.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare.
PONZA DI SAN MARTINO, ministro della guerra. In nome del Governo e dell'esercito, io mi associo vivamente alle nobili parole dette dal nostro Presidente in commemorazione del senatore generale Gandolfi.
La sua vita, spesa tutta a pro del paese, lascia dietro di sé non solo un vivo rimpianto in tutti quelli che furono compagni o dipendenti del defunto, ma eziandio una traccia duratura in tutti i rami di azione politica e militare in cui si è spiegata la sua attività. Il Senato poi perde in lui un lavoratore prezioso su cui poteva fare un grande affidamento. (Bene). .

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 21 marzo 1902.