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GALVAGNO Filippo

22 agosto 1801 - 27 marzo 1874 Nominato il 29 febbraio 1860 per la categoria 03 - I deputati dopo tre legislature o sei anni di esercizio provenienza Piemonte

Commemorazione

 

Francesco Maria Serra, Vicepresidente
Signori Senatori,
Il mio voto ardentissimo perché tra la sospensione e la ripresa dei nostri lavori il Senato e l'Italia non avessero a deplorare nuovi lutti restò sventuratamente insoddisfatto, e tocca a me ancora una volta l'ingratissimo officio di annunziarvi la perdita dolorosa di altri tre nostri egregi Colleghi.
Il Commendatore Giovanni Filippo Galvagno, Ministro di Stato e Senatore del Regno, cessò di vivere in Torino il 27 dello scorso mese.
Uomo di mite e gentile costume, d'animo aperto e benefico, di carattere onoratissimo, distinto per dottrina, specialmente nel giure commerciale, egli era, all'esordire delle nostre riforme politiche, uno dei più chiari ornamenti dell'Ateneo e della Curia torinese, uno dei cittadini più stimati per le loro opinioni moderate e sinceramente costituzionali.
Eletto Deputato al primo Parlamento sardo, egli fu strenuo difensore di quelle opinioni, e neppure nei momenti più pericolosi e difficili vacillò la sua fede politica.
Scelto a collega dell'illustre e mai abbastanza compianto Massimo D'Azeglio, assunse la sua parte di responsabilità nell'atto più memorando di quella amministrazione, la quale, come fu giustamente scritto di questi giorni, quietò il paese, rassicurò gli animi, guarentì la libertà in Piemonte, rese possibile l'opera successiva del celebre Statista, Camillo di Cavour.
Rientrato nella vita privata, e disimpegnato con lode l'uffizio non lieve, né facile, di Sindaco dell'antica capitale, Giovanni Filippo Galvagno riconobbe meno florida che per lo innanzi non fosse la sua domestica finanza e riprese l'esercizio del patrocinio avanti i collegi giudiziari.
Della nobilissima sua professione Egli aveva il concetto che tutti coloro che la esercitano dovrebbero averne. Egli credeva, e ben con ragione, che l'avvocato patrocinante è il primo giudice della causa, e che sua missione è quella di aiutare i magistrati nella scoperta del vero onde assicurare il trionfo della giustizia; ed appunto perché così pensava e credeva, Giovanni Filippo Galvagno, ed io lo affermo con informata coscienza, portava nella trattazione degli affari giudiziari quel savio, ponderato e sobrio metodo che colloca il vero avvocato tanto al disopra del pericoloso e molesto sofista.
Il cittadino probo ed onorato, il dotto giurista, l'uomo politico di merito distintissimo non è più. L'esanime spoglia di Lui fu accompagnata all'ultima dimora da quanto v'ha nella nobile Torino d'Illustre e di Eletto negli ordini più elevati della Magistratura, dell'Amministrazione e dell'Accademia. Al compianto universale ci associamo sinceramente noi tutti per la perdita di un Collega cotanto benemerito della Patria e del Re.

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni , 9 aprile 1874.