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GALEOTTI Leopoldo

13 agosto 1813 - 28 agosto 1884 Nominato il 15 novembre 1874 per la categoria 03 - I deputati dopo tre legislature o sei anni di esercizio provenienza Toscana

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Giacomo Durando, Presidente

Onorevoli colleghi! Mi tocca di compiere il doloroso ufficio di annunziarvi che nel breve periodo delle ultime vacanze parlamentari il Senato lamentò la perdita di ben dieci senatori. [...]
Il 29 agosto, moriva in Firenze il commendatore Leopoldo Galeotti, senatore del Regno dal 15 di novembre 1874. Era nato nel 1813. Si dedicò fin dal 1849 all'esercizio dell'avvocatura riportando nome di giurisperito distinto. Venne chiamato a rappresentare il collegio di Pescia per parecchie legislature. Uomo di molta cultura, modesto, d'animo mite ed affettuoso, godeva meritamente la stima di tutti coloro che ebbero la sorte di conoscerlo. [...]
Dopo questi brevi cenni sopra i dieci senatori che ci mancarono prima di riprendere i nostri lavori, io credo di associarmi ai sentimenti dei mie colleghi nel deplorarne di tutti amaramente la perdita. [...]
SENATORE ALFIERI. Domando la parola.
PRESIDENTE. Ha la parola.
SENATORE ALFIERI. Io vorrei che altra parola più eloquente della mia adempiesse all'ufficio che mi detta l'animo profondamente commosso in questo momento.
Fra le dolorose commemorazioni che l'Eccellentissimo nostro Presidente ha fatte, vi è stata pur quella del senatore Leopoldo Galeotti.
Io credo che miei colleghi vorranno unanimi associarsi a me per quanto io senta, che, a parlare di tant'uomo, ben altro oratore che io non sia converrebbe si alzasse.
Io non posso davvero qui all'improvviso ricordare moltissimi meriti di questo nostro insigne collega.
Accennerò due cose soltanto; egli fino dal 1846, in un libro notevolissimo pose, si può dire, il fondamento giuridico di quella politica, che poi fece ammirare il mondo civile la sapienza e la prudenza italiana, onde venne in seguito condotta ad atto la separazione dello Stato dalla Chiesa per mezzo della cessazione del potere temporale dei pontefici. Egli fu, nei primi anni della rigenerazione ed unificazione d'Italia, assiduo ed operoso membro dell'altro ramo del Parlamento, e consegnò in memorie storiche, assai pregevoli ed assai pregiate, i ricordi di quel primo ed ammirabile periodo della vita parlamentare della vita italiana.
Quel valentuomo fu così continuamente intento all'adempimento di tutti i doveri del cittadino, ispirato a sentimento di liberalismo così schietto ed a così retto ed elevato giudizio, che quasi non vi fu giorno nella sua vita in cui, chi ebbe la fortuna di conoscerlo da vicino non potesse annoverare un ufficio nobilmente adempiuto, un servizio reso al buon diritto ed al pubblico bene. Egli, il complesso non comune delle più belle virtù private e pubbliche ravvolgeva in un velo di singolare modestia; per la qualcosa non tutti i meriti suoi furono noti a molti. Ma coloro che ebbero la ventura di essergli familiari, non solo ogni giorno più l'apprezzavano, e amavano, ma ogni giorno avevano nuovo motivo di ammirarlo. Onde è che ho stimato, onorevoli colleghi, io dovessi in questo momento trovare nel compianto di tutto il Senato l'eco dell'acerbo mio cordoglio; e fosse a tutti accetto che si facesse in questa dolorosa ricorrenza particolare menzione dell'amato ed illustre nostro collega, Leopoldo Galeotti.
PRESIDENTE. Io non credo necessario di provocare una votazione sulla richiesta dell'onorevole senatore Alfieri, persuaso che tutti si assoceranno ai sentimenti da lui espressi riguardo alla perdita del nostro collega carissimo Leopoldo Galeotti.

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 28 novembre 1884.