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FRASCARA Giuseppe

08 marzo 1858 - 13 ottobre 1925 Nominato il 26 gennaio 1910 per la categoria 03 - I deputati dopo tre legislature o sei anni di esercizio provenienza Piemonte

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Tommaso Tittoni, Presidente

Onorevoli colleghi. Prima di iniziare i nostri lavori rammentiamo i cari colleghi scomparsi durante le vacanze parlamentari. [...]
Un collega a noi carissimo abbiamo ancora perduto. Il 13 ottobre in Sezzadio spegnevasi il conte Giuseppe Frascara che per lungo tempo fece parte di questo Ufficio di Presidenza. Più volte trepidammo per la sua salute che una grave infermità negli ultimi due anni aveva seriamente scossa, ma ne sorrise sempre la speranza che la sua vigoria fisica e spirituale trionfasse sul male e fummo tanto lieti di rivederlo fra noi or non è molto, sicuri che a lungo ancora ci sarebbe stata conservata la sua preziosa esistenza; ma i nostri voti furono delusi ed or l'animo mio si riempie di tristezza nel ricordarvi l'amico scomparso.
Egli nacque da cospicua famiglia l'8 marzo 1858 in Alessandria dove compì gli studi classici frequentando poi nell'Università di Roma i corsi di giurisprudenza e laureandosi giovanissimo con pieni voti. Non le sue ricchezze lo fecero adagiare in una vita inoperosa, ma egli ne trasse spinta per la nobiltà del suo animo e la vivacità dell'ingegno ad una feconda ed instancabile attività. Fu sua cura precipua e fervida l'agricoltura, accrescere soprattutto la fecondità dei campi; e con la sua larga preparazione tecnica, con l'attuazione dei metodi culturali più moderni e perfezionati egli ha assai giovato all'incremento della fondamentale ricchezza del paese.
Alla vita pubblica il conte Frascara partecipò a lungo, con fervore e con probità. Fu tra l'altro consigliere comunale e provinciale di Alessandria e dei più vitali interessi della sua regione fu assertore tenace, onde dalla fiducia dei suoi concittadini fu inviato alla Camera dei deputati fin dal 1890. E vi rimase per cinque legislature, dalla XVIIa alla XXIa, fino al 1904, venendo poi nominato senatore il 26 gennaio 1910. Mirabile è l'opera che egli ha spiegato sia nell'uno che nell'altro ramo del Parlamento. Membro delle più importanti commissioni sia permanenti che speciali per singoli disegni di legge, relatore di numerosi progetti, segretario di quest'Ufficio di Presidenza dalla XXIVª alla XXVIª legislatura, nel corso della quale la sua malferma salute lo costrinse a rassegnare le dimissioni, egli era poi di una assiduità impareggiabile alle sedute. E non v'era discussione importante alla quale non partecipasse: sugli argomenti più svariati, dai bilanci alle opere pubbliche, dall'agricoltura, materia che più l'appassionava, alla legislazione sociale, dall'istruzione alle industrie e ai problemi del lavoro, la sua parola si fece spesso sentire ognora sobria, lucida, pervasa dal più vivo calore di convinzione, sollecita nella difesa degli interessi del paese.
Era il conte Frascara un liberale convinto che la partecipazione alla vita politica ritenne sempre e solo fonte dei più gravi doveri: era un uomo che non venne mai meno ai suoi principi e fu uno spirito nobile, ognora sereno ed equilibrato, sempre sensibile ad ogni opera di pietà. Ne fu prova la Presidenza della Croce rossa che egli tenne con grande amore ed abnegazione in un periodo che richiedeva la più assidua cura e la nobile istituzione ne trasse largo giovamento.
Voglio ricordare anche la squisitezza dell'animo di questo nostro collega che, mentre era così premuroso del bene pubblico, ebbe un culto profondo degli affetti famigliari; e fu certo il dolore infinito che egli sentì per la perdita del figliuolo a lui carissimo che dovette scuotere per primo la sua fibra pur tanto forte.
Il Senato vede con profonda tristezza scendere nella tomba un uomo che eccelleva per le più elette virtù e manda alla memoria di lui un commosso saluto, mentre esprime alla famiglia straziata ed alla città di Alessandria il suo vivo cordoglio. (Benissimo).

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 16 novembre 1925.