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FRADELETTO Antonio

04 marzo 1858 - 05 marzo 1930 Nominato il 03 ottobre 1920 per la categoria 03 - I deputati dopo tre legislature o sei anni di esercizio e per la categoria 05 - I ministri segretari di Stato provenienza Veneto

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Luigi Federzoni, Presidente

Prima di riprendere le nostre discussioni ricordiamo con mesta pietà i colleghi che ci lasciarono durante l'interruzione dei nostri lavori. [...]
Non udremo più fra noi la parola armoniosa e ornata di Antonio Fradeletto, figlio amatissimo di Venezia, restitutore appassionato e tenace del primato artistico di essa, celebratore suggestivo dei fasti e delle tradizioni di San Marco. Il poderoso ingegno, la singolare capacità di assimilazione, la ferrea memoria, la facondia suasiva e ricca d'immagini gli avevano conferito vanto di conferenziere fra i più desiderati e acclamati in ogni parte d'Italia. Trattando di svariatissimi argomenti storici e letterari, egli si inspirò sempre a un nobile fine di educazione intellettuale e di elevazione della coscienza civica del popolo; proposito tanto più degno di lode, in quanto forse pochi altri conferenzieri conobbero come lui la fedele ammirazione delle folle. L'oratore politico non fu inferiore. Entrato alla Camera dei deputati nel 1900, prese presto posizione di autorità e di indipendenza di fronte a uomini e partiti del tempo, ponendo la sua eloquenza geniale al servigio di un vigoroso sentimento italiano.
Dopo avere più volte ricusato l'onere del potere, consentì per amore della sua Venezia ad accettare nel gennaio del 1919 il portafogli della ricostruzione delle terre liberate. Il 3 ottobre 1920 entrò in Senato, ove più volte pronunziò discorsi mirabili e fu anche autorevole e diligente commissario della nostra Biblioteca.
Centro ideale della sua vita, del suo lavoro e del suo pensiero restò sempre la meravigliosa città, di cui insieme con Riccardo Selvatico, con Filippo Grimani, con Giacinto Gallina, con Pompeo Molmenti aveva sognato e promosso una rinascita spirituale, creando, fra molte altre imprese minori, e per lunghi anni reggendo con sagace e fortunato fervore, la Mostra Internazionale d'Arte, divenuta a grado a grado, di due in due anni, istituzione, più che veneziana e italiana, mondiale.
L'ultima orazione di Antonio Fradeletto fu detta a Venezia per commemorare il suo amico e compagno di lotte e di studi, l'altro nostro indimenticabile collega Pompeo Molmenti; e fu quasi un estremo accorato addio di amore e di speranza alla bellezza e alla gloria della meravigliosa città.
L'animo nostro si volge a tutte queste care e onorande figure di scomparsi, con un affetto che il tempo non potrà intiepidire.

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 7 marzo 1930.