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FIGOLI Carlo

28 giugno 1808 - 12 ottobre 1892 Nominato il 09 novembre 1872 per la categoria 21 - Le persone che da tre anni pagano tremila lire d'imposizione diretta in ragione dei loro beni o della loro industria provenienza Estero

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Domenico Farini, Presidente

Signori senatori! Un mesto esordio precedere deve ogni nostro lavoro: la commemorazione dei colleghi che da noi si dipartirono, dacché il Senato si aggiornò.
Funerea, lunga, dolorosa lista!
[...]
Lo stesso giorno 12 di ottobre ci toglieva un altro: il senatore Carlo Figoli.
Sortiti i natali in Nizza Marittima il 28 di giugno 1808 di cospicua famiglia, il defunto accrebbe notevolmente in Genova, coi traffici e nelle industrie, la ricchezza avita, aggiungendole un patrimonio di illibatezza più grande e prezioso delle dovizie. Onestà, oltre ogni dire ed ogni credere, ne avevano circondata la casa di rinomanza pura come oro di coppella, ne avevano resa la semplice parola il più valido dei patti.
Né i commerci lo distolsero dalla cosa pubblica. Giovane aveva partecipato alle speranze dei patriotti; non gli erano state ignote le inquisizioni, risparmiate le vessazioni poliziesche. Deputato per il collegio di Novi nella settima legislatura, senatore dappoi il novembre 1872, Carlo Figoli confermò nelle due Assemblee il buon nome che lo aveva preceduto.
All'azienda comunale di Genova spesso ed anche quando morì appartenendo, egli era stato il costante promotore d'ogni incremento della città di cui lo legava calda amorevolezza, ripagata con altrettanta benevolenza. Come da privato, così da pubblico amministratore un tatto squisito, l'occhio sperimentato ne guidavano l'opinare, cui la grande integrità conferiva seguito: alta estimazione lo attorniava.
La fibra d'acciaio gli permise fino agli ultimi giorni di essere in ogni ufficio e di ogni affare, di convenire ad ogni ritrovo; sicché la morte quasi subitanea arrecò a tutti meraviglia pari al dolore. La persona eretta, lo spedito incedere, il vivace conversare contrastavano colla canizie veneranda e facevano dimenticare la tarda età; tanto che i concittadini suoi quasi sperassero che la loro benevolenza, il comune destino scongiurasse, il loro affetto lo scampasse, non sapevano darsene pace.
Compianto e dolore ai quali il Senato partecipò e partecipa con sentimento unanime e profondo. (Approvazioni).

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 24 novembre 1892.