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FASCIOTTI Eugenio

05 marzo 1815 - 08 marzo 1898 Nominato il 13 dicembre 1877 per la categoria 17 - Gli intendenti generali dopo sette anni di esercizio provenienza Piemonte

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Tancredi Canonico,, Vicepresidente

[...]
Signori senatori. Nel breve intervallo corso dall'ultima nostra adunanza, tre colleghi ci furono dalla morte rapiti.
Eugenio Fasciotti nacque in Torino il 5 marzo 1815. Conseguita la laurea in giurisprudenza, si dedicò alla carriera consolare e diplomatica, nella quale entrò nel gennaio 1840. Fu destinato dapprima a Lione in Francia, poscia a Tunisi e quindi a Napoli. Durante questo periodo della sua vita pubblica, il Fasciotti ebbe a fare diversi viaggi a scopo politico e commerciale, pei quali meritò elogi dal Governo. A Napoli rimase dal 1850 fino alla caduta del dominio borbonico; ed allora, avendo egli raggiunto il grado di console, ebbe parte nel Governo provvisorio coll'incarico di reggere la sezione degli affari esteri.
Terminato questo incarico, fu nuovamente inviato a Tunisi; poscia promosso a console generale e, nel 1862, trasferito a Lisbona. Egli però chiese di non recarsi alla nuova destinazione; fu collocato in disponibilità, e nell'anno successivo nominato prefetto della Provincia di Bari. Dopo quella, resse altre provincie: Reggio Emilia, Catania, Udine, Cagliari, Udine di nuovo, Padova, Napoli. Fu collocato a riposo nel gennaio 1882.
Nominato senatore con regio decreto del 13 dicembre 1877, egli soleva assistere assiduamente ai nostri lavori, finché glielo permise la malferma salute.
È morto in Roma nelle ore mattutine dell'8 marzo, avendo compiuto da tre giorni l'ottantesimo terzo anno di età.
Eugenio Fasciotti non è stato soltanto un intelligente e zelante funzionario durante tutta la sua lunga carriera; non soltanto un uomo integro e di carattere fermo, ligio al suo dovere assai più che alle voglie dei potenti: egli fu eziandio un sincero e benemerito patriota. Nei dieci anni in cui resse il consolato di Sardegna a Napoli, i liberali di quella regione ebbero nel Fasciotti un accorto e fedele intermediario col Piemonte, dove sventolava il vessillo tricolore, simbolo della libertà ed unità nazionale; ed il conte di Cavour ebbe in lui un efficace e sicuro collaboratore.
Alle virtù civili egli accoppiava le private e domestiche.
Amantissimo della famiglia e fedele alle amicizie, semplice e modesto, il suo conversare, pieno sempre di un retto senso acuito dalla lunga sua conoscenza degli uomini e delle cose, lo rendeva simpatico e caro a quanti lo avvicinavano.
In nome del Senato, rendo tributo d'onore alla memoria di Eugenio Fasciotti! (Bene). [...]
DI SAN MARZANO, ministro della guerra. Domando la parola.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare.
DI SAN MARZANO, ministro della guerra. A nome del Governo aggiungo che esso sente vivamente la perdita dei senatori stati testé commemorati dal nostro Presidente, e la sente vivamente per le esimie qualità dei defunti, quali oltre alle qualità pregevoli individuali, hanno reso servizi eminenti al paese in funzioni governative ed in missioni, nelle quali lasciarono larga traccia dell'opera loro. (Bene).

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 23 marzo 1898.