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FARINA Nicola

10 aprile 1830 - 30 dicembre 1902 Nominato il 14 giugno 1900 per la categoria 03 - I deputati dopo tre legislature o sei anni di esercizio provenienza Campania

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Giuseppe Saracco, Presidente

Signori senatori,
Anche oggi il Senato non si dispone a riprendere i suoi lavori, senza che ciascuno di noi si senta chiamato a rivolgere un mesto pensiero verso i colleghi perduti, in così grande numero, nel breve periodo di tempo trascorso dal giorno in cui ci siamo separati. Sei sono i senatori rapiti al nostro affetto nel giro di un solo mese, o poco più, dei quali per debito d'ufficio e con l'animo compreso di profonda mestizia io dirò i nomi innanzi a voi, acciocché ne serbiate vivo il ricordo nei vostri cuori. [...]
Terzo in ordine di data, viene Nicola Farina, morto in Baronissi, dove era nato, addì 30 dicembre.
Solamente dal giugno 1900 egli apparteneva al Senato, ma fino dalla XII legislatura, e sempre di poi, i suoi conterranei lo avevano inviato a sedere nella Camera dei deputati, dove diede prova costante di carattere indipendente, e di spiriti schiettamente liberali. Ricco di censo, Nicola Farina si compiaceva di vivere, beneficando, in mezzo alle sue vaste tenute, dove la famiglia Farina raccoglie le simpatie universali, cosicché la sua dipartita fu accompagnata dal rimpianto di una intera contrada. [...]
Ed ora, o Signori senatori, che il mesto ufficio è compiuto, volgiamo ancora un ultimo affettuoso saluto alle anime elette di questi valentuomini, che innanzi di salire a più spirabili aere hanno impiegato così nobilmente la loro giornata su questa terra; ed auguriamo che in premio dei servizi resi alla patria, Dio conceda loro il riposo eterno dei giusti.(Approvazioni).[...]
VISOCCHI Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
VISOCCHI. [...]
Mi permetto poi di aggiungere alcune parole di affettuosa ricordanza pel compianto nostro collega Farina Nicola al quale fui legato di cordiale amicizia in molti anni insieme passati alla Camera dei deputati.
Ricco di beni di fortuna egli ebbe il pregio di non abbandonare le sue proprietà e la terra nativa per seguire la troppo generale usanza di goder le ricchezze nella vita molle e dilettosa delle grandi città, egli invece attese molto alla buona coltura delle sue possessioni e condusse ad una grande altezza una industria agricola in Italia molto oggi stimata e davvero importante, quella dell'allevamento equino, ed egli la curò con tanto amore, dispendio e perizia da portare questa sua produzione all'altezza di poter gareggiare con quella estera.
Ma non per questo egli mancò di prestare la sua opera in molti uffici pubblici, fu consigliere comunale, consigliere provinciale, deputato al Parlamento, ed infine, nominato senatore al 1890. Io ebbi l'onore di introdurlo in quest'Aula, che egli non poté poi assiduamente frequentare per grave infermità.
Fu cortese, amabile, benefico ed amatissimo nel suo comune e nella sua provincia e del generale compianto per la sua morte, gli fu data larga testimonianza nelle sue esequie numerosissime ed interminabili.
Ciò non fu certo bastevole e consolare la patria e la sua famiglia di tanto irreparabile perdita! Vadano di nuovo oggi al suo fratello, nostro collega Farina Mattia, le condoglianze mie e del Senato. (Bene).

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 27 gennaio 1903.