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FALCONI Gaetano

01 giugno 1851 - 16 gennaio 1925 Nominato il 18 settembre 1924 per la categoria 03 - I deputati dopo tre legislature o sei anni di esercizio provenienza Marche

Commemorazione

 

Tommaso Tittoni, Presidente

"PRESIDENTE. (Si alza e con lui si alzano i senatori ed i ministri).

Onorevoli Colleghi,

Altri lutti dolorosi ci hanno purtroppo colpito nel non lungo intervallo dei nostri lavori.
[...]
Dopo breve malattia, il 16 gennaio, chiudeva la sua vita in Loreto il conte Gaetano Falconi, dottore in giurisprudenza, ch'era nato a Fermo il 1° giugno 1851.
Figura mirabile di cittadino, come con fede operosa si prodigò nelle importanti cariche pubbliche che gli furono affidate nella sua provincia nativa, da consigliere comunale, assessore e sindaco di Fermo a consigliere e deputato provinciale, così alla Camera dei deputati, dove sedette sui banchi della destra per tre legislature, rappresentante del collegio di Fermo per la XXI e la XXII e del collegio di Montegiorgio per la XXIII [sic], fu strenuo agitatore e difensore dei più importanti problemi e interessi del Paese. Assiduo alle sedute parlamentari, nelle discussioni di maggior rilievo sui più svariati argomenti intervenne spesso con la sua parola sobria, equilibrata, pervasa sempre dal più grande amore per la Patria.
E di questo amore dette fulgida prova quando allo scoppio della conflagrazione europea, dolente che l'unico suo figliuolo, gravemente infermo, non potesse compiere il suo dovere di italiano, corse egli, all'età di 64 anni, volontario, nelle prime file dell'esercito e si battè eroicamente venendo ferito e meritandosi col grado di capitano la medaglia d'argento al valore.
Nell'istesso tempo, nei periodi di attività parlamentare era alla Camera a levare la sua parola, con patriottismo non meno fervido, contro ogni forma di disfattismo, a sostenere con ardore giovanile, nei momenti di maggiore perplessità, la necessità suprema di resistere e di vincere.
Gaetano Falconi aveva un animo nobilissimo e, squisitamente sensibile alle sventure umane, si dedicò con amore ad opere di pietà e di beneficenza: fondò fra l'altro, impiegandovi con generosa donazione le sue sostanze, l'Istituto per i sordomuti di Ascoli e di Macerata ed era da molto tempo sagace amministratore della Santa Casa di Loreto. Fece parte altresì per lunghi anni del Consiglio superiore della pubblica beneficenza ed attualmente era pure presidente dell'Opera Pia Carducci.
L'inesorabile destino ha voluto che Gaetano Falconi, pochi mesi dopo la sua meritata nomina a senatore - era nostro collega dal 18 settembre scorso - venisse a mancare, quando avrebbe potuto ancora compiere utile opera per il Paese e per la sua terra nativa.
Salutiamo reverenti la memoria di questo esemplare cittadino e mandiamo alla famiglia desolata ed alla città nativa l'espressione del nostro sincero cordoglio. (Bene).
FEDERZONI, ministro dell'interno. Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
FEDERZONI, ministro dell'interno. Alle parole nobilmente dette dall'illustre Presidente di questa Assemblea, il Governo desidera aggiungere l'espressione del suo fervido compianto per la perdita dei senatori [...], Falconi, [...] i quali tutti, nell'esercizio dei più alti uffici pubblici, nell'attività svolta in Parlamento, nell'acquisto delle maggiori benemerenze civili, lasciarono traccia luminosa e ricordo meritorio dell'opera data per la patria". (Bene).

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 20 gennaio 1925.