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DURAND DE LA PENNE Luigi

23 febbraio 1838 - 25 agosto 1921 Nominato il 14 giugno 1900 per la categoria 14 - Gli ufficiali generali di terra e di mare. Tuttavia i maggiori generali e i contrammiragli dovranno avere da cinque anni quel grado in attività provenienza Estero

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Tommaso Tittoni, Presidente

Onorevoli senatori!
Anche questa volta, pur troppo, nel riprendere i nostri lavori, mi incombe il doloroso dovere di annunciarvi la perdita di amati colleghi. [...]
Il 25 agosto, in Bologna, spegnevasi in tarda età un valoroso superstite delle battaglie del risorgimento, il tenente generale marchese Luigi Durand de la Penne.
Egli era nato a Nizza Marittima il 23 febbraio 1838 da nobile famiglia ed era venuto crescendo negli anni, mentre, vivificata dal ricordo dei recenti martiri, più ferveva la preparazione delle guerre d'indipendenza. Dotato di un ingegno ben vivace e di un carattere risoluto, di un'anima incline ad ogni sentimento alto e generoso, egli non poteva rimanere indifferente agli irrefrenabili entusiasmi di quel memorabile periodo ed educato al culto della patria sentì che non avrebbe potuto meglio servirla che dedicandosi con passione alla carriera delle armi.
Entrato a quindici anni nella R. Accademia militare, nel 1856 veniva nominato sottotenente e rimaneva a prestar servizio per un altro anno nella stessa scuola dove si era fatto subito apprezzare per le sue doti militari non comuni. Nel 1857 passò allo Stato maggiore del Genio e, promosso luogotenente nel 1859 e destinato al reggimento zappatori, prese parte gloriosa alla campagna di quell'anno e alle successive. La promozione a capitano a distanza di un anno dalla precedente, le due medaglie al valor militare di cui una d'argento concessegli per la sua partecipazione all'assedio di Ancona e di Capua nel 1860, la croce di cavaliere dell'Ordine militare di Savoia della quale fu decorato durante l'assedio di Gaeta nel 1861, stanno a dimostrare l'importanza dell'opera in quel periodo da lui compiuta.
Successivamente la sua carriera continuò luminosa fino ai più alti gradi e non gli mancarono incarichi di fiducia e particolarmente onorifici. Fu prima e per lungo tempo ufficiale d'ordinanza di S.M. il Re e poi suo aiutante di campo onorario; e più volte comandato al Ministero della marina ed a quello della guerra, facendosi apprezzare per le sue doti e portando in tutti i servizi il suo spirito di feconda organizzazione. Nel dicembre 1892 raggiunse il grado di tenente generale e nel 1897 fu nominato ispettore generale del Genio, carica che tenne fino a quando per i limiti di età dovè abbandonare il servizio attivo.
Venne nominato senatore il 14 giugno 1900 e nei primi tempi fu assiduo parlamentare, partecipando spesso alla discussione dei bilanci e dimostrandosi oratore efficace e simpatico, particolarmente competente nelle questioni militari.
Col senatore Durand de la Penne scompare un uomo di gran fede, uno spirito fervido che si animava per le cause più nobili e che tutta la sua intelligenza ed attività volse al bene della patria.
Alla memoria di lui vada il nostro accorato rimpianto ed alla famiglia l'espressione delle nostre vive condoglianze. (Benissimo). [...]
PRESIDENTE. Se il Senato consente, io presenterò le condoglianze del Senato alle città che hanno dato i natali a tutti i nostri compianti colleghi. (Approvazioni).
GASPAROTTO, ministro della guerra. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GASPAROTTO, ministro della guerra. A nome del Governo e dell'esercito ho l'onore di associarmi alle alte parole dette dall'illustre Presidente alla memoria del generale Durand De La Penne [...], due soldati che appartennero a due diverse, ma ugualmente gloriose epopee. Il generale Durand diede il suo nome a fatti che ricorsero nella nostra giovinezza e batterono all'animo nostro fra le più care rimembranze passataci dai padri. La presa di Ancona, la presa di Capua, l'assedio di Gaeta videro questa figura del risorgimento sugli spalti delle città assediate. Di poi, in tempi più recenti, come direttore del Genio in Roma, promosse la restaurazione di Castel S. Angelo che volle restituito alla primitiva bellezza. Ma dove l'opera sua culminò ed è degna di particolare senso di riconoscenza da parte del paese, è dove - come ispettore generale - impresse un'orma profonda e un nuovo preciso indirizzo all'arma del Genio, la quale, attraverso i successivi perfezionamenti, raggiunse durante la grande guerra lo splendore di uno strumento armonico e possente che ci venne invidiato dagli eserciti stranieri.

Senato del Regno, Atti Parlamentari. Discussioni, 24 novembre 1921.