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DI SANT'ONOFRIO DEL CASTILLO Ugo

30 agosto 1844 - 17 luglio 1928 Nominato il 03 ottobre 1920 per la categoria 03 - I deputati dopo tre legislature o sei anni di esercizio e per la categoria 05 - I ministri segretari di Stato provenienza Estero

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Tommaso Tittoni, Presidente

Onorevoli colleghi. [...] Il 17 luglio spegnevasi in Roma il marchese Ugo Di Sant'Onofrio del Castillo. Il padre suo, marchese Giovanni, benemerito patriota siciliano, trovavasi in esilio a Baden Baden, quand'egli vi nacque il 30 agosto 1844. Cresciuto poi in Sicilia, si ispirò all'esempio paterno e fu animato sempre da fervidi sentimenti patriottici. Entrò dapprima nella diplomazia, raggiungendovi il grado di consigliere di legazione. Mortogli nel 1880 il padre, che in quell'anno stesso era stato mandato alla Camera per la XIV legislatura dagli elettori del collegio di Castroreale, venne dall'affetto dei suoi conterranei designato a succedergli e confermato poi nella deputazione per 11 legislature consecutive fino al termine della XXIV nel 1919. Fu deputato attivo ed apprezzato, circondato di larghe simpatie fra i colleghi: parlò sovente, sovratutto in materia di politica estera o in questioni che interessassero la sua diletta Sicilia: fu relatore di bilanci, membro di importanti commissioni e per molti anni segretario dell'Ufficio di Presidenza, disimpegnando sempre con grande coscienziosità e capacità le funzioni affidategli. Fu varie volte al Governo, prima come sottosegretario di Stato per i lavori pubblici nel Gabinetto Saracco dal 1900 al 1901, poi per l'interno nel Gabinetto Giolitti dal 1903 al 1905 e durante il breve interim a me affidato in quell'anno, e io ne potei personalmente apprezzare la capacità e la dirittura. Fu poi chiamato a reggere il Ministero delle poste nel gabinetto Sonnino dal 1909 al 1910, lasciando notevoli tracce della sua attività.
Il marchese Di Sant'Onofrio era stato anche chiamato a coprire numerose e notevoli cariche locali, dando nuove prove del suo alto valore.
Era entrato in Senato il 3 ottobre 1920 ed era a noi tutti carissimo, per la signorilità e giovialità dei modi, per la bontà dell'animo che si palesava in ogni circostanza. Nei primi tempi fu assiduo ai nostri lavori, poi la tarda età e le condizioni di salute lo costrinsero a star lontano da noi.
La scomparsa del caro collega, del benemerito uomo di Governo, del simpatico gentiluomo riempie l'animo nostro di profondo, sincero dolore, la cui espressione porgiamo ai desolati congiunti dell'estinto. (Bene).
MUSSOLINI, capo del Governo. Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MUSSOLINI, capo del Governo. Il Governo si associa alle nobili parole commemorative pronunciate dal Presidente dell'Assemblea.

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 6 novembre 1928.